La Basilicata aveva già scritto la sua pagina di storia nel “comunque vada” e lo si capiva dalle presenze in piazza a Matera. Poi successe quello che tutti speravano. Il Ministro Franceschini annunciò che: la capitale della cultura europea per il 2019 è …. Matera. In realtà i più scaltri avevano seguito le dita del responsabile europeo(non so chi fosse!) mentre lo scriveva sul tablet che poi sarebbe stato consegnato nelle mani del Ministro e si evinceva la “M” di Matera. Garbatamente la piazza mormorava.
Il 17 ottobre del 2014 è la data che in tanti ricorderanno per sempre, una data rossa da festività è stato detto. Una data di riscatto, di unione, di visione, di nuovi orizzonti, di futuro per la Basilicata.
Non potrà mai capire chi non aveva sudato per quella scommessa, chi non era neppure in piazza quella sera. Al contrario chi c’era sa bene le emozioni, il calore, i sorrisi, gli abbracci che si trasmettevano. Anche gli sconosciuti era amici e tutti si sentivano fratelli della stessa terra.
Oggi sono passati 3 anni e l’avvicinamento al 2019 forse non è andato proprio come si sperava e non è mio compito fare analisi, di certo il treno non è stato perso e abbiamo 3,6,9…fino a 15 mesi per recuperare il tempo perduto e perché quelle sensazioni, quelle voglie, quelle speranze di futuro per Matera e l’intera Basilicata le possiamo ancora costruire e tenerle vive per molto e molto tempo.
Ecco, io spero che si recuperi il tempo perduto e che questi 3 anni siano serviti per quel colpo di reni che proiettino la Basilicata e il Mediterraneo verso nuovi orizzonti. Se abbiamo scritto la storia quel giorno, non è detto che la storia non si possa continuare a scrivere di nuove pagine. Anzi ne abbiamo il dovere. Questo il compito e il protagonismo che dobbiamo mettere tutti in campo. Potremo farlo solo se lo si fa insieme. Un plauso voglio farlo anche a tutti coloro che ho conosciuto in questi anni grazie a Matera 2019 perché ognuno di loro è la vitalità, la forza e l’energia perché tutto possa funzionare e soprattutto sapete chi siete senza citarvi. Ogni comunità lucana si senta capitale e costruisca il suo futuro in nome della cultura.
Questo era il mio pensiero per i social scritto il 17 ottobre 2017. Oggi Abbiamo vissuto l’anno da Capitale, forse è scappato troppo velocemente, e forse è ancora troppo presto per fare il bilancio vero. Di sicuro, tutto quello che era stato costruito è stato, forse, portato via dal covid. O forse no. Questo lo capiremo da ciò che ogni lucano avrà deciso di portare con se e mette a disposizione per il bene comune di Matera, della Basilicata e del Mezzogiorno.
Per dirla tutta qualche spunto di riflessione ce lo ha fornito Paolo Verri, direttore di Matera2019 in una diretta per “CASAivl24” lo scorso 8 maggio.
