NEMOLI (PZ) – L’associazione “RIFLESSI – In ricordo di Antonio” ha organizzato per ieri sera, venerdì 22 novembre, presso il Sirtaki al Lago Sirino, una cena di raccolta fondi per realizzare un obiettivo preciso che sta a cuore agli associati, nonché amici di Antonio: “una panchina” per onorare la sua memoria e ricordarlo.
L’Associazione Riflessi nasce a febbraio, e la sua finalità primaria è quella della sensibilizzazione contro il suicidio, rompendo il silenzio su un tema così forte ma allo stesso tempo così invasivo e invadente per chi lo vive come pensiero in sé stesso e per chi lo subisce come cicatrice di scelte a persone a sé vicine.
L’iniziativa “a cena con Riflessi” ha nel giro di poco tempo fatto registrare il tutto esaurito ed ha visto partecipare persone provenienti da tutta la Valle Noce.
La serata ha visto l’emozionato Francesco, fratello di Antonio, aprire la serata e ringraziare l’associazione per tutto l’impegno e la tenacia delle iniziative che sta mettendo in campo e ringrazia tra gli altri Pietro Panaino gestore del Sirtaki per il “posto di storia”, all’epoca Exedra, per il quale Antonio era sempre prodigo e dove lo si trovava abitualmente sorridente e gioioso con la sua macchina fotografica e “sentire il calore che ci arriva da fuori, mi ricorda l’Antonio viaggiare e le persone che da lontano ci mostrano il loro affetto”. Un Francesco visibilmente emozionato che riesce a tracciare comunque in circa tre minuti l’idea di vicinanza dell’associazione e della comunità nemolese.
Non poteva mancare in sottofondo “Wish you were here” mentre girava un video che raccontava le attività dell’associazione e commentato da Roberto Di Lascio, presidente dell’associazione Riflessi. Mentre il video delineava i momenti, gli spazi, le mostre, le persone, le attività di Riflessi, nel locale non si muoveva un filo d’aria, lasciando spazio solo a emozioni che si sprigionavano libere e con occhi spalancati verso il proiettore.
“Antonio era uno di noi, oggi, -dice Roberto Di Lascio- la sua assenza diventa sempre più presenza. Antonio ci ha insegnato a vivere a mani tese, ad esserci per chi in un momento particolarmente buio potrebbe trovare speranza in un barlume di luce”.
Sempre il Presidente: “Antonio vive con noi ogni giorno, alle tante iniziative realizzate dalla nostra Associazione indossiamo sempre una maglietta bianca che ritrae il suo volto, indossare quella maglia fa vibrare l’anima ogni volta, ci riempie di orgoglio perché è per lui che vogliamo trasmettere il nostro messaggio, vogliamo che attraverso noi tutti lo conoscano, anche chi non ha avuto il piacere di condividere come noi la sua esistenza, le sue passioni, i suoi valori.”
Nel ringraziare i partecipanti Di Lascio si sofferma sui prossimi progetti, a partire dall’importanza della panchina da realizzare e all’evento del prossimo 27 aprile. Per Antonio l’associazione vuol realizzare una panchina sulle sponde del Lago Sirino, una panchina che può accogliere chiunque voglia dedicarsi del tempo per pensare e per riflettere, una panchina costruita in pietra e cristallo, la pietra perché è eterna, il cristallo perché potrà riflettere di giorno i colori del cielo e di notte le stelle potrà riflettere le emozioni e le sensazioni di ognuno.
Sarà un’opera d’arte, il progetto è stato realizzato dallo scultore Paolo Tommasini presente ieri alla cena. Presente Giancarlo Guercio regista e attore che ha interpretato dei monologhi che hanno colpito le emozioni ed il cuore di tutti i presenti. Una serata in cui hanno partecipato e contribuito, tra gli altri, anche il Sindaco Carlomagno e il consigliere regionale Piro.
“La cena è stata un gran successo, hanno partecipato in tanti, – dichiara il Presidente Di Lascio- chi non è potuto essere presente ci ha ugualmente raggiunti, tutti ci hanno trasmesso ammirazione ed apprezzamento, coraggio ed energia per continuare ad andare davanti, ad oggi sappiamo davvero di non essere soli, ringrazio a nome mio e di tutta l’Associazione Riflessi chiunque fino ad oggi ci ha conosciuti, insieme possiamo creare una rete sempre più grande, insieme possiamo vivere a mani tese e riflesse fino ad intrecciare quelle di chi ha bisogno che quelle mani vengano strette, come in questi mesi ci è capitato di fare.”
L’associazione ha voglia di dire che esiste, di farsi conoscere, di condividere la mission e di esser un laboratorio aperto a tutti e Di Lascio conclude dicendo: “noi ce la metteremo tutta, Antonio continuerà a vivere nel nostro ricordo”.