EDITORIALE – Tra la Lauria calcistica e quella pallavolistica degli anni d’oro, l’Atletica leggera ha sempre dato onore ad un panorama sportivo in continuo fermento. Risultati eccezionali, prestazioni memorabili arrivate anche nell’Olimpo del panorama nazionale, come il compianto Vito Sisinni ci ha mostrato. Ma dietro la Storia (s maiuscola non casuale), di questo sport, c’è una storia fatta di impegno, perseveranza, pazienza e passione di un uomo alto e longilineo che sin da piccolo ho guardato e ammirato a bordo pista, con il suo inseparabile cronometro in mano. Quell’uomo si chiama Domenico Forestieri, e ha segnato e scritto la storia dell’atletica lauriota e lucana.
Sin da giovane si appassiona a questo sport, corre veloce, ottiene risultati straordinari anche a livello nazionale e poi mette la sua esperienza a servizio dei giovani della comunità. Negli anni delle medie, nell’eterno dualismo se iscriversi alla scuola calcio o nel cimentarsi del volley, il Club Atletico Lauria raccoglieva l’adesione di tanti miei giovani coetanei. Erano in tanti, li ricordo con in canottierina verde e borsone in spalla. Più volte incuriosito andavo a sedermi sui gradoni della pista e guardavo i loro allenamenti. Domenico era lì, in piedi, sotto il muro, con pioggia, sole, neve, poco importava. Cronometro in mano, occhio vigile, il “vai” di partenza e i suoi severi e amorevoli insegnamenti che lo contraddistinguevano.
Oggi tanti dei suoi allievi lo ricordano con affetto e attraverso aneddoti e storie personali di esperienze di vita e di sport, perché per Domenico “Zazà” questi due fattori erano imprescindibili. Al di là della sua attenzione su tempi e tecnica, per lui contava il prospetto umano e la dedizione al sacrificio all’impegno. Senza ciò, risultati non se ne potevano assolutamente ottenere. Uomo di grande pazienza e perseveranza, pensate che una volta riuscì a far correre anche me. In uno dei miei vani tentativi di dimagrimento, frequentavo assiduamente la pista di atletica in orari pomeridiani in compagnia di qualche amico, col quale provavamo ad alternare corsa e camminata veloce. Vedendoci lì periodicamente e con grande frequenza ci convinse (anzi, quasi benevolmente costretti), a iscriversi in gruppo alla Stratrecchina. Partecipammo quasi in modello “Armata Brancaleone”, ma in un certo qual modo finì (coi miei lunghi tempi, ovvio) quegli 8km con il suo sorriso sornione tra l’ironico e il divertito.
Ricordi che variano dai dialoghi di vicinato alle storiche “Campane”, vicino casa di mia nonna, passando per i miei ritorni dalle gite scolastiche, quando da Domenico portavo il rullino “a sviluppare” per vedere cosa avevo fotografato in quel viaggio. Una persona fattiva come poche, concreta, saggia e forte. Un maestro e una icona dello sport che ci lascia il dono esemplare della perseveranza, dote che mister Forestieri ha sempre portato con sè, raggiungendo risultati importanti anche in varie condizioni non proprio benevole. E’ l’andare oltre le difficoltà perseguire gli obiettivi e raggiungere i sogni, quelli che tanti ragazzi, uomini e donne, hanno ottenuto grazie ai suo insegnamenti e al suo esempio. Da me e da tutta la redazione di ivl24, un forte abbraccio ad Annamaria e Tiziano.
Buona corsa con l’amico Vito, Zazà!!