A Potenza il confronto su diritto e religione a cinquant’anni dall’appello di Berman”

Cinquant’anni dopo la sua prima pubblicazione, il saggio L’interazione tra diritto e religione di Harold J. Berman torna d’attualità in una nuova edizione italiana, curata da Marco Ventura e Pasquale Annicchino, che saranno ospiti a Potenza in un incontro pubblico organizzato dalla Fondazione Emanuele Gianturco e dal Polo Bibliotecario di Potenza, con il patrocinio del Ministero della Cultura.

L’appuntamento è per domani lunedì 12 maggio alle ore 17:00, presso il Polo Bibliotecario di Potenza. L’evento sarà aperto dai saluti del direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza, Luigi Catalani, e coordinato da Angela Maria Salvatore, giornalista professionista e assessore alla cultura del Comune di Avigliano.

Interverranno il professor Pasquale Annicchino dell’Università degli Studi di Foggia, autore della postfazione del libro, Marco Ventura dell’Università degli Studi di Siena, curatore e traduttore del volume, Mariafilomena Anzalone dell’Università degli Studi della Basilicata e Donato Verrastro, presidente della Fondazione Emanuele Gianturco e docente presso la stessa università.

Una riflessione sul rapporto tra diritto e religione, a partire dalla riedizione del testo di Harold J. Berman, L’interazione tra diritto e religione, curata da Marco Ventura e Pasquale Annicchino, due studiosi che avremo l’onore di ospitare nel dibattito. Un appello che si rifà ai valori costituenti della contemporaneità. Il divorzio tra diritto e religione rischia di condannare l’Occidente al declino: è questo l’allarme lanciato nel 1974 da Harold J. Berman, tra i più autorevoli e poliedrici studiosi della storia e della filosofia del diritto. Nel suo libro, intitolato Interaction of Law and Religion, egli sostiene che «il diritto senza la fede degenera in mero legalismo» e che «la fede senza il diritto degenera in mera religiosità: risulta, dunque, necessario superare l’era della separazione e preparare il terreno per una «età della sintesi». A cinquant’anni di distanza, l’appello di Berman è più attuale che mai: l’interazione tra diritto e religione appare decisiva per il futuro dell’Occidente e dell’umanità.

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