EDITORIALE – Il 16 novembre del 2019 passerà alla storia come il giorno in cui due grandi innovatori del mondo dello spettacolo e della musica ci hanno lasciati. Antonello Falqui, padre del varietà televisivo, e Lucio Nisi, fondatore del Plastic, storico locale milanese, portano via con loro una storia cinquantennale, se non di più, fatta di successi, innovazioni e visioni pionieristiche.
Falqui, classe 1925, in tv ha portato personalita’ come Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Johnny Dorelli, Rita Pavone, Ornella Vanoni, Paolo Villaggio, Gigi Proietti e tanti altri, ma soprattutto, è grazie a lui che Mina è diventata una stella. “L’ho conosciuta con il ‘Musichiere’. Faceva parte degli urlatori. E poiché Mina è impareggiabile da allora è stata sempre scelta”, ha raccontato il regista in un’intervista.
Eclettico come pochi, approdò in Rai nel 1952 come regista di alcuni documentari, Ha firmato quattro edizioni di ‘Canzonissima‘ (1958, 1959, 1968, 1969), altrettante di ‘Studio Uno‘ (1961, 1962-63, 1965 e 1966) e ‘Milleluci‘ (1974), avvalendosi della collaborazione di Guido Sacerdote.
Un visionario con lo sguardo al futuro, il padre del varietà come suddetto, capace di stupire portando nelle case degli italiani il talento unito alla semplicità.
Se ne va con la sua impareggiabile ironia, tutta scritta in un messaggio facebook: ” Sono partito per un Lungo Lungo Lungo Viaggio… potete venire a salutarmi lunedì 18 novembre alle ore 11 alla Chiesa S. Eugenio a V.le Belle Arti Roma. Mi raccomando, niente fiori… Al loro posto, se volete, potete aiutare l’associazione QuintoMondo Animalisti Volontari Onlus”. E chiude con un “P.S. Perdonate Jimmy, Matteo e Luca se non vi hanno avvisato prima…”.
Lucio Nisi, dal canto suo, aveva portato nel suo Plastic, negli anni 80, personaggi del calibro di Madonna, Andy Warhol e Freddie Mercury. Era malato da tempo, il suo ultimo post su Fb risale al 3 novembre: “Buona domenica amici…mi mancate…arrivo aspettatemi”.
Proprio sulla sua pagina Facebook sono arrivati moltissimi messaggi di cordoglio accompagnati da sue fotografie, anche con personaggi come Jovanotti.
Due personaggi che ci lasciano un’eredità fatta di avanguardia, merito e passione, con il loro bagaglio di conoscenze e talento, in un mondo che, al giorno d’oggi, sembra aver perso di vista tutto ciò.