Chiaromonte (PZ) – “Mai avrei voluto scrivere questo post, dopo 25 anni ininterrotti l’agglutination metal festival è costretto a fermarsi, ad oggi non ci sono le condizioni giuste (causa soprattutto economiche) di far fronte ad una nuova edizione”. Sono le parole affidate ai social del factotum principale dell’evento Gerardo Cafaro. Da qualche anno i ragazzi dell’Associazione Agglutination lamentavano le difficoltà economiche nel metter su il festival e di quanto la passione, la voglia e la determinazione riuscivano poi all’atto dei fatti riuscire nella realizzazione di un concerto di altissimo livello.
Forse quest’anno la macchina del metal si ferma, e si registrerà una grande sconfitta per la comunità di Chiaromonte, quella lucana e dell’interno Mezzogiorno d’Italia. Ebbene sì, dell’intero Sud Italia. La kermesse che la scorsa edizione aveva raggiunto la 25esima edizione è riconosciuta come la più importante del Sud e una tra le più prestigiose dell’intera nazione, oltre che il più longevo in Italia per quanto riguarda ma musica heavy-metal, raccogliendo sempre più consensi e premi tra gli appassionati.
In questi anni grazie all’Agglutination si è avuta l’opportunità di vedere e di assistere a vere stars internazionali della musica heavy metal come: Cannibal Corpse, Overkill, Dark Tranquillity, Stratovarius, Carcass, Sodom, Venom, Mayhem, Dark Tranquillity, Napalm Death, Death Angel e gruppi italiani come Necrodeath, Elvenking e molti altri. Impensabile che musicisti -oltre 200 gruppi- di questo calibro potessero calcare palchi del Sud Italia senza l’Agglutination.
La kermesse lucana nata a Chiaromonte -nell’area sud della Basilicata- come una rassegna per giovani gruppi emergenti e che poi è sempre cresciuta attestandosi come festival internazionale. Una manifestazione che in un sabato di agosto riesce ad attrarre migliaia di giovani organizzati da tutta Italia per una giornata di musica e di divertimento che movimenta e appassiona l’intera comunità locale senza barriere.
“Vi scrivo -conclude sui social Gerardo Cafaro- in risposta alle centinaia di mail anche dall’estero, messaggi etc. che mi chiedono il perché. ad oggi. ancora nessuna notizia sul festival, mentre negli anni passati avevamo di questi tempi già la data ed i gruppi headliner’s. Spero nella vostra comprensione, con grande grande tristezza vi abbraccio tutti.”
Un grido d’allarme affidato alle parole del passionario Cafaro e per le quali le Istituzioni dovranno farsi carico, perché è impensabile in un momento storico come questo, a pochi mesi da Matera 2019 e al Patto con il Sud 2030, che le Istituzioni facciano morire un festival e un movimento che riesce a catalizzare buone pratiche in un territorio in cui lo spopolamento è in perenne crescita. Se un segnale dev’esser lanciato questo è il momento, la Regione insieme a tutti gli altri attori si siedano ad un tavolo e pensino a salvare l’Agglutination.