Al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano richiesto il sostegno per candidare l’Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale dell’Unesco

Dopo il sì di Tajani, Casellati e Fontana, il Gal e Maimone si rivolgono anche al Primo Ministro

ROMA – “Sostengo la candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’Unesco.  Ne ho parlato con Vito Bardi. Mi sono congratulato con lui per l’ottimo lavoro svolto. Gli ho confermato il pieno sostegno per il suo secondo mandato da Presidente della Regione” così ha scritto sul suo profilo Twitter il Ministro degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il quale ha espresso il suo sostegno alla candidatura dell’Area Sud della Basilicata a Patrimonio dell’Unesco (vedi link a piè pagina).

La richiesta è stata inoltrata al Ministro, nei giorni scorsi, dal Gal – La Cittadella del Sapere – il cui Direttore Generale è Nicola Timpone, e dal giornalista Biagio Maimone, fondatore del sito per il rilancio del Mezzogiorno 

Progetto di Vita per il Sud”(www.progettodivitasud.it), coadiuvati dalla giornalista Francesca Lovatelli Caetani, al quale hanno scritto: “La Basilicata può rappresentare un modello di green economy esportabile all’estero per essere espressione della cultura della sostenibilità made in Italy. L’Italia, attraverso l’Area Sud della Basilicata, ricca di acqua, di tradizioni, di cultura, foriera di un atteggiamento attento alla dimensione naturale, alla filosofia dell’armonia e del rispetto del creato, potrà divenire esempio per l’Europa e per il mondo intero ed il motore trainante dell’economia del nostro Paese. Il patrimonio naturale è di tutti ed occorre preservarlo in quanto è la risorsa più preziosa che appartiene all’uomo. L’Area Sud della Basilicata rappresenta un modello innovativo di economia green, in quanto fondato sul rispetto e la salvaguardia del territorio e, nel contempo, delle tradizioni”.

Analoga richiesta è stata formulata anche al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in quanto la Basilicata, secondo il Gal e Maimone può rappresentare un modello di green economy esportabile all’estero per essere espressione della cultura della sostenibilità made in Italy. La medesima richiesta è stata inoltrata al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, al quale Maimone ha scritto: “La Basilicata è testimonianza viva di quella cultura ‘verde’ che pone al centro la salute del pianeta e di chi in esso vive, che è insieme anche amore per la bellezza intesa come rispetto dei valori fondamentali che  devono guidare l’esistenza umana. Essa testimonia, in tal modo, l’esistenza di un Sud emancipato sul piano dei valori umani, che fa del gesto nobile della gentilezza il suo tratto distintivo e, nel contempo,  dimostra che il Sud non è degrado culturale, ma testimonianza di quella cultura umana rivolta al creato, alla natura, all’ambiente e alle persone e, pertanto, costituisce un modello da imitare. Per il culto del bello estetico, del bello paesaggistico e del bello morale la Basilicata può essere testimonianza di civiltà, in Italia e nel mondo. Non vi è dubbio che si possa dar corso ad un percorso nuovo per la valorizzazione dei nostri territori in Europa e nel mondo, che dia impulso all’economia del nostro Paese, la quale  potrà qualificarsi come ‘economia dal volto umano in quanto fautrice della cultura della bellezza, la cultura del valore delle tradizioni, nonché della storia, dei costumi e di quel sapere che fa dell’amore del creato e della sua primigenia bellezza un valore da coltivare e tutelare dalla mano maldestra di chi la sfrutta umiliandola, non riconoscendo il suo nesso prezioso ed ineludibile con la vita umana, senza il quale essa è destinata al declino. Quello che è apparso essere un mancato sviluppo della Regione Basilicata, ora è da considerarsi sviluppo ‘verde’, che può testimoniare alla nazione italiana, all’Europa e all’intero universo, l’amore mai tradito per il bene primario della vita umana, che sono la natura e i frutti che essa dona all’essere umano, se rispettata e curata, non violentata dallo sfruttamento selvaggio, a cui sovente un concetto materialistico della vita dà origine. Siamo convinti che tale cultura sia da considerare  ‘La Cultura per Eccellenza‘ proprio in quanto essa  incarna la cultura della vita”.

Il Gal e Maimone stanno redigendo, in questi giorni, la documentazione necessaria per candidare l’Area Sud della Basilicata a Patrimonio Mondiale Unesco.L’Area Sud della Basilicata comprende 27 Comuni, il Parco Nazionale del Pollino, il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese e Maratea.

Nei prossimi giorni, la suddetta richiesta perverrà all’Ufficio Patrimonio Mondiale Unesco, nonché al Presidente Audrey Azoulay, per dar corso all’iter relativo all’iscrizione dell’Area Sud della Basilicata nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Al fine di dare rilevanza alla richiesta essi hanno anche richiesto e ottenuto il sostegno del Ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione Alberta Casellati, del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi e del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.

Il Ministro Casellati ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa affermando che la Basilicata ha tutte le carte in regola perchè associazioni, istituzioni, mondo economico e accademico lavorino nella stessa direzione per costruire insieme per l’Area Sud un futuro in continuità con la storia e la cultura di questa terra ( vedi link a piè pagina).

Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha scritto al Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi affermando di voler sostenere l’iniziativa e per congratularsi del lavoro svolto, condividendo  la volontà di cooperare per il bene e la crescita dell’intero Paese e di favorire un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità ecologica sul valore dei saperi tradizionali.

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