LAGONEGRO (PZ) – Andranno davanti al tribunale di Lagonegro il prossimo 8 maggio i primi testimoni dell’accusa nell’ambito del processo chiamato a far luce sulla morte di Giovanna Pastoressa, la 28enne psicologa deceduta nel dicembre del 2019 dopo che la copertura del Pala Alberti di Lauria, scoperchiata durante un forte maltempo, si era violentemente abbattuta sulla vicinissima palestra dove la ragazza si stava allenando. Con lei c’erano anche altri sei giovani rimasti feriti.
Ieri mattina si è svolta l’udienza predibattimentale che ha portato ad una sforbiciata della lista di testimoni presentata da alcune delle difese. Sono nove gli imputati, accusati, a vario titolo, di omicidio colposo e lesioni personale colpose. Il processo, ormai ad oltre 4 anni di distanza dalla tragedia, dovrà stabilire le cause del grave danneggiamento alla copertura realizzata in legno laminato e cemento, aldilà della forza del vento di quella sera.
Anche perché altre strutture nelle vicinanze non avevano subito gli stessi danni. Toccherà ora al tribunale stabilire se si rattò soltanto di una tragica fatalità innescata dalla potenza delle raffiche di vento di quella sera di oltre quattro anni fa o se altri comportamenti e scelte negligenti in relazione alla realizzazione della copertura del Pala Alberti abbiano avuto un peso, un ruolo sostanziale sull’accaduto.
Su questo sarà molto importante il contributo che arriverà dai consulenti tecnici di parte: i primi ad essere sentiti, nell’udienza già fissata per il 24 maggio, saranno quelli della procura di Lagonegro.