Api-Bas, Cifarelli replica a Cupparo: ‘pesta l’acqua nel mortaio’

POTENZA – Mi sarei aspettato meno chiacchiere da parte dell’Assessore nell’affrontare l’iter di liquidazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza ed anche lo stato di attuazione della legge istitutiva di API-Bas. 

E’ quanto dichiarato dal capogruppo del Partito Democratico di Basilicata, Roberto Cifarelli.“Continuo a rimanere esterrefatto di fronte alle dichiarazioni dell’Assessore Cupparo, e purtroppo non sono il solo. La sua replica a mezzo stampa ad una interrogazione consiliare fatta dal Gruppo PD Basilicata con la quale abbiamo chiesto le ragioni per le quali il dott. Giuseppe Fasana, nominato con D.G.R. n.151/2021, non ha ancora accettato l’incarico di Liquidatore del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Potenza e quali sono le motivazioni della mancata costituzione, da parte della Giunta regionale, della società per azioni denominata Aree Produttive Industriali Basilicata S.p.A (API-Bas S.p.A.) è, a dir poco, indegna. Stiamo sfiorando il ridicolo.

L’Assessore Cupparo invece di rispondere a mezzo stampa deve rispondere alla interrogazione consiliare con la forma confacente al ruolo che ricopre e rispettare il consiglio regionale.

E’ comodo evitare il dibattito e scegliersi a cosa rispondere omettendo altro. Infatti non mi pare abbia risposto alla domanda: la società API-Bas S.p.A è stata costituita? Non ci sembra. Quindi siamo di fronte ad una Regione che fa le leggi e poi non le rispetta. E poi, caro Assessore, un mese per accettare l’incarico di commissario liquidatore da parte di un professionista non si può giustificare in nessun modo. Altro che cambiamento!

Questi ritardi possono far perdere di efficacia le scelte come quella della liquidazione dell’ASI PZ con il conseguente impedimento delle attività preparatorie alle cessioni, alle attività di ordinaria amministrazione e alla esecuzione dei “trasferimenti” previsti dalla legge regionale. Le regole deontologiche avrebbero  dovuto indurre il professionista dopo anche sommarie informazioni e decidere o meno di assumere l’incarico ed avviare il programma di liquidazione.

E’ possibile e persino doveroso che il professionista rinunci all’incarico qualora si riveli incompatibile con la propria disponibilità una volta accertate le complessità imposte dall’attività liquidatoria di questo peculiare ente subregionale. Occorrerebbe chiedere rispetto nei confronti della Regione Basilicata perché il rischio è che si mini persino l’efficacia di scelte (pur discutibili) come quello della liquidazione dell’ASI PZ che dovrebbe innestarsi in chiave propositiva in una nuova (e misteriosa) modalità di sviluppo industriale del territorio.

Di qui lassoluta incongruenza della risposta dell’Assessore che non tiene conto di chi dovrebbe ben conoscere i termini di accettazione della carica di Curatore fallientare, di Commissario Liquidatore nella L.C.A. e delle regole societarie della rilevanza del tempestivo riscontro alla nomina del liquidatore.Sull’intera vicenda abbiamo cercato di dare il nostro contributo e ci è stato impedito.

Abbiamo finanche assistito alla pantomima delle finte dimissioni dell’Assessore Cupparo, subito ritirate per paura di perdere la poltrona: perché se erano reali, caro Assessore, le avremmo dovute discutere in Consiglio regionale.Comunque, l’Assessore Cupparo, nel tentativo di fare chiarezza è evidente che si confonde ancora di più”.