Appello alle istituzioni del giovane Francesco Molfese

Lauria (PZ) – “Sono stato sottoposto a quarantena “obbligatoria” fino a giovedì 12 marzo per aver viaggiato insieme ad una persona risultata positiva per Covid-19.
Due settimane vincolato a rimanere in casa isolato, senza esser stato sottoposto al tampone, affinché non potessi contagiare parenti e amici misura assolutamente giusta e durante la quale ho apprezzato la professionalità della Dottoressa Marandola e del Dottor Giordano, i quali mi hanno assistito telefonicamente ininterrottamente.
In questi giorni, ho avuto modo di comprendere la serietà del momento che l’Italia intera sta attraversando e con forza e determinazione ho inteso contribuire attraverso la sensibilizzazione alla campagna “io resto a casa”.
Al momento sono in quarantena “consigliata” perché abitando, di norma, in famiglia con mia madre 67enne e sofferente di diabete e mio padre 75enne operato di carcinoma recentemente e attualmente in cura e sono molto preoccupato per i miei familiari.
Stiamo vivendo un momento molto delicato considerato il fatto che in queste ultime ore i contagi in Basilicata sono in continuo aumento e non vedo iniziative sanitarie appropriate.
Fino alla data odierna non è stato mai eseguito un tampone o un controllo medico-sanitario sulla mia persana e quindi chiedo, a voce alta per la mia tutela e quella della mia famiglia di essere sottoposto a carattere d’urgenza al tampone covid-19. Chiedo che la Regione e l’Azienda sanitaria si facciano carico delle mie richieste perché in un tempo come questo il Pubblico ha il dovere di tranquillizzare i cittadini.#iovoglioesseresottopostoatampone

Pubblichiamo integralmente l’appello del giovane lauriota Molfese lanciato in data odierna alle istituzioni.