Arrestato in Brasile il boss calabrese Morabito, Spirlì: ‘Calabria vicina alle Istituzioni’

CATANZARO – Il boss della ‘Ndrangheta Rocco Morabito è stato arrestato in Brasile in un’operazione congiunta dei carabinieri del Ros e del Servizio di cooperazione internazionale di polizia, con la collaborazione di Dea, Fbi e dipartimento di giustizia statunitense. Morabito, ricercato dal 1994, era inserito nell’elenco dei 10 latitanti più pericolosi del Viminale.

Il boss era già stato arrestato nel 2017 in Uruguay dopo 23 anni di latitanza ma due anni dopo era riuscito a fuggire dal carcere di Montevideo dove era in attesa di estradizione in Italia.

Con Morabito è stato arrestato anche Vincenzo Pasquino, latitante originario di Torino, anche lui inserito nell’eleno dei latitanti pericolosi. All’indagine che ha portato all’arresto dei due hanno collaborato anche il gruppo dei carabinieri di Locri e quelli del comando provinciale di Torino.

«Complimenti alle procure distrettuali e alle forze di polizia nazionali e straniere che hanno messo a segno la cattura del narcoboss Rocco Morabito. La Calabria bella, onesta, pulita e operosa non può che celebrare questo arresto e stringersi compatta alle istituzioni della nostra Repubblica. Questa regione non è il dominio dell’antistato, non è il regno dei Morabito, dei Mancuso o dei Grande Aracri: è la terra in cui i cittadini sono costretti a lottare con più forza per l’affermazione della legalità; ed è la terra che, giorno dopo giorno, sacrificio dopo sacrificio, sta fornendo all’Italia e al mondo il vaccino contro quel maledetto virus chiamato ‘ndrangheta».

È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì.

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