Protocollo di intesa, su proposta e con spese a carico del club, per garantire assistenza ai degenti delle Rsa del Vulture-Melfese.
RIONERO IN VULTURE (PZ) Protocollo d’intesa tra Asp Basilicata e Rotary Club Melfi Distretto 2120 per un progetto di Telemedicina mirato e diretto ai pazienti delle Residenze per Anziani dell’area del Vulture-Melfese e già in carico o da associare al servizio di Assistenza Domiciliare Integrata. Nel progetto, “Service – Stazioni di Telemedicina nelle residenze per anziani”, sarà capofila l’U.O.C. Cure Domiciliari e Palliative della Asp, diretta da Gianvito Corona. Per la buona riuscita dell’intesa, i cui oneri saranno esclusivamente a carico del Rotary, occorre che i pazienti vengano presi in carico dalla struttura delle Cure Domiciliari-Palliative che procederà ad attivare un percorso di telemedicina servendosi di cinque dispositivi donati dal Rotary: si tratta di stazioni mobili dotate di un mini-pc con webcam HD su un braccio estensibile, un monitor a cristalli liquidi ed un monitor multi-parametrico per il monitoraggio del paziente. L’intera strumentazione sarà posta su carrello semovente permettendo al personale medico e paramedico di raggiungere ogni paziente nella propria stanza. Attraverso la strumentazione verranno effettuati, nel contempo, anche la “tele assistenza” e il “tele monitoraggio” entrambi da remoto, permettendo un affiancamento virtuale diretto del personale interno alle Case di Riposo, facilitando alcune pratiche e semplificando alcuni protocolli. Con l’acquisizione di parametri vitali, i dati saranno trasmessi alla Asp che potrà monitorare terapie e parametri di ogni singoli utente. La stazione mobile rappresenterà uno strumento “aperto”, inteso come punto di contatto tra centro e periferia, a cui sarà possibile aggiungere anche ulteriori devices specifici di monitoraggio.
Nel protocollo di intesa sottoscritto dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza Antonello Maraldo e il Presidente del Rotary Melfi Giuseppe Silvestro, emerge l’importanza della telemedicina finalizzata ad una equità di accesso all’assistenza sanitaria, alla disponibilità di assistenza qualificata in aree remote, al miglioramento della qualità dell’assistenza a garanzia della continuità delle cure.
Per il Direttore Generale dell’Asp Basilicata Maraldo, “la cura delle malattie croniche rappresenta un ambito prioritario per l’applicazione di modelli di Telemedicina a cui la sanità è chiamata nei prossimi anni. Con tale intesa si garantisce un accesso immediato alle cure ed alle prestazioni per quei pazienti che si trovano in aree disagiate del territorio e assicura anche un risparmio sulle spese di assistenza. Va da sé che la prestazione in telemedicina non sostituisce del tutto la prestazione sanitaria tradizionale ma ne integra il rapporto per migliorare efficacia, efficienza e appropriatezza. “Il protocollo siglato con il Rotary- aggiunge Maraldo- è solo il primo di un progetto più ampio già in fase di definizione, in cui la Direzione Aziendale ha avuto incontri con interlocutori istituzionali avviando una serie di iniziative che vedranno i comuni della provincia lavorare a stretto contatto con la Asp, che si farà carico dell’intero avvio progettuale, per ottenere i primi risultati nel settore della telemedicina”.
Per il Presidente Silvestro, “la mission dei rotariani è quella di avere un occhio di riguardo per il territorio e per il miglioramento delle condizioni di vita di chi soffre per cui verrà dato supporto diretto nell’utilizzo degli strumenti di telemedicina e tele assistenza”.
Per il responsabile dell’Unità Cure Palliative di Venosa, Gianvito Corona, “le Case di Riposo si inquadrano come strutture di prossimità per cui l’implementazione della loro dotazione tecnologica consentirà una significativa accelerazione dei processi di telemonitoraggio e teleassistenza, ampiamente auspicati dalla governance regionale e già parzialmente messi in campo dalla ASP. Con questa intesa si attuano i parametri della ‘medicina di iniziativa’ in cui la gestione dei pazienti fragili avverrà in una modalità proattiva con la possibilità di intervenire tempestivamente nelle fasi di riacutizzazione delle malattie croniche”.