Atletico Lauria, torna Mancino per la sfida di domani contro il Brienza

LAURIA (PZ) – Ripartire dai primi 35 minuti disputati contro il Lavello, per un Lauria che sicuramente vorrà dire ancora la sua in questo campionato e che domani, davanti al proprio pubblico del Mignone, affronta la ormai “rivale storica” Brienza.

“I primi 35 minuti contro la corazzata Lavello ci hanno messo addosso la consapevolezza che questa squadra può davvero fare grandi cose se mantiene alti i livelli di attenzione e grinta. L’ho detto anche ai ragazzi subito dopo il match casalingo di domenica scorsa, e il gruppo saprà farne tesoro anche domani”, ha affermato l’allenatore biancorosso Alberto Aita, che quindi punta sulle potenzialità di un gruppo affamato e con voglia di riscatto dopo le ultime due sconfitte con Montescaglioso e Lavello.

Torna in gruppo anche il difensore calabrese Renato Mancino, ma il tecnico dei valnocini lancia un nuovo appello alla società: “felice per il ritorno di Renato Mancino, jolly difensivo che saprà dare il suo contributo come già fatto finora, anche perchè la rosa, come già detto in precedenti occasioni, presenta dei vuoti in alcuni ruoli, e con la società ne parleremo al più presto per vedere come agire in vista della sessione invernale di mercato, sempre rispettando budget e obiettivi”.

Dopo lo spavento di domenica scorsa, restano da valutare le condizioni di capitan Cersosimo, alle prese anche con un problema al polpaccio, e di Carlomagno, uscito dal campo domenica con tre punti di sutura in testa, con Aita pronto a schierare anche quattro under nella sfida di domani.

“So bene cosa vuol dire per il pubblico e per l’ambiente la sfida contro il Brienza Calcio, squadra ostica, completa ed esperta”, afferma il tecninco calabrese, “è già la quarta sfida che affrontiamo contro di loro, viste le precedenti due sfide di coppa Italia e la finale di Supercoppa, quindi sappiamo bene il loro valore. Noi vogliamo entrare in campo con la consapevolezza di poter dire la nostra e dare filo da torcere, in un match che come storia ci insegna, ormai è diventata una classica del calcio lucano”.