Pubblichiamo, di seguito, l’intervento del presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, tenuto oggi a Pamplona, in Spagna, nel corso della Conferenza annuale dell’Ara (Automotive Regions Alliance)
PAMPLONA (ESP) – Cari Presidenti, Assessori, cara Direttrice Generale, sono molto contento di essere qui a Pamplona per l’ARA. Ringrazio la Presidente della Regione Navarra e il Comitato delle Regioni per aver organizzato questo incontro per fare il punto sullo stato della transizione automotive nelle nostre regioni.
L’automotive è il più̀ rilevante comparto industriale in Basilicata, nel 2019 costituiva circa la metà del valore aggiunto dell’industria manifatturiera regionale e il 7 % del totale delle attività̀ economiche.
Sono qui per testimoniare, ad un anno dalla conferenza ARA di Lipsia, che la transizione automobilistica in Basilicata sta già avendo un effetto dirompente sulle nostre politiche industriali, occupazionali e sociali.
Le regioni automobilistiche devono essere preparate a gestire la transizione. C’è il rischio di disoccupazione di lunga durata, riduzione della forza lavoro e possibile contrazione del PIL.
Servono nuovi fondi europei e reti di sicurezza per tutti i lavoratori e i cittadini che potrebbero essere influenzati negativamente da tali cambiamenti. Dobbiamo accelerare a livello regionale la riconversione delle fabbriche e delle competenze dei lavoratori guardando all’ecosistema della mobilità del futuro e all’innovazione tecnologica automotive con un approccio “neutrale”.
La Regione Basilicata è già nel pieno della transizione automobilistica in modo evidente e direi preoccupante.
Nell’aprile di quest’anno il Governo nazionale, su richiesta della Regione Basilicata ha dichiarato “area di crisi industriale complessa” 50 Comuni che gravitano nell’area di “San Nicola” di Melfi dove è ubicato un importante stabilimento di Stellantis, con circa 6000 occupati alle dipendenze e un indotto produttivo diretto di circa 3000 addetti e indiretto di altre 5000 unità lavorative.
La peculiarità della Basilicata sta nel carattere pervasivo delle conseguenze della crisi sulla popolazione, che trae origine nel nuovo piano industriale “Dare Forward 2030” di Stellantis, che accettando la sfida UE su automobili a impatto climatico zero prevede la sostituzione integrale dei modelli attualmente in produzione nel nostro territorio con altri “full electric” a partire dal prossimo anno.
Questa rivoluzione ha avuto un’immediata ripercussione negativa sulla catena locale di subfornitura automotive, attualmente composta da circa 20 aziende grandi e medie con circa 3000 occupati. Questo stato di emergenza ha portato all’esplosione della richiesta di ammortizzatori sociali previsti da leggi ordinarie, come la cassa integrazione e i contratti di solidarietà.
E’ bene ricordare che dietro ogni statistica di questo tipo vi è il sempre fattore umano da tenere in attenta considerazione. Ci sono lavoratori che convivono con una grande incertezza sul proprio futuro e delle loro famiglie. Ci sono imprenditori dell’indotto Stellantis che a seconda dell’esito delle richieste di offerta per i nuovi modelli, potranno trovarsi nella condizione, dopo decenni, di chiudere la propria attività o trasferirla in altro sito.
Per questo motivo in parallelo agli incentivi finanziari per l’insediamento di imprese esterne nei territori dell’area di crisi complessa attualmente fissati in 20 milioni di euro di fondi del Governo nazionale, ex lege 181/89, la nostra Regione ha messo in campo una serie di misure di politica attiva per il lavoro con il proprio bilancio:
– voucher per servizi di orientamento e formazione;
– Incentivi per nuova occupazione;
– Promozione contratto di apprendistato;
– Incentivi per qualificazione e riqualificazione personale dipendente con voucher formativi nel settore dell’automotive e in quelli collegati a transizione energetica.
Prevediamo di mobilitare circa 3,7 milioni di euro in 36 mesi a valere sul PO FSE+ 2021-27 con una platea di potenziali beneficiari superiore alle 870 unità.
Inoltre con Deliberazione di Giunta Regionale n. 672 del 27/10/2023 è stato approvato l’Avviso Pubblico “Sostegno all’innovazione per il rilancio del settore dell’automotive” per promuovere la realizzazione di investimenti in innovazione (di prodotto, processo e/o organizzativa ed ecosostenibilità) per il rilancio del settore Automotive in Basilicata, con particolare riferimento a quelle appartenenti alla catena di subfornitura per salvaguardare, stabilizzare, e se possibile incrementare i livelli occupazionali nelle attività produttive del settore. Importo: 5 milioni €
Stiamo facendo riflessioni importanti tra la Regione Basilicata ed i principali attori della ricerca e innovazione in campo energetico, per definire nuove progettualità ed interventi anche a carattere infrastrutturale, in grado di ridurre il costo dell’energia per le imprese, di qualsiasi dimensione, operanti nel perimetro dell’area di crisi e in tutta la Basilicata.
Concludo questo mio intervento con alcune riflessioni che vorrei condividere con voi.
La Regione Basilicata è membro di ARA, ASA e CoRAI e queste tre iniziative regionali e questo partenariato strategico fra le tre organizzazioni ci aiuteranno a promuovere e raggiungere obiettivi politici comuni, a condividere buone e cattive pratiche ed a trovare soluzioni sempre migliori e adattate alle diverse realtà.
A livello UE abbiamo bisogno dell’istituzione di un meccanismo e di un budget dedicato (Just Transition fund), all’interno del prossimo quadro finanziario pluriennale dell’UE, o di un filone di transizione giusta nella prossima politica di coesione dopo il 2027, per sostenere una transizione giusta ed equa delle regioni automobilistiche.
Dovremmo avere fondi UE per programmare e realizzare dei Patti Regionali per la Transizione Automotive con un pacchetto integrato di aiuti e iniziative per sostenere le politiche regionali di transizione automotive attraverso un dialogo e collaborazione costante tra industria, PMI, università ed enti di ricerca, istituti di istruzione e formazione, enti locali e regionali e tutti i soggetti interessati del settore.
Guardando al contesto economico e geopolitico globale, è essenziale che il quadro politico e normativo dell’UE sia adattato con riferimento al diritto della concorrenza e agli aiuti di Stato per sostenere le regioni automobilistiche nella futura transizione e nella gestione delle crisi
L’istruzione, la formazione continua e la ricerca svolgono un ruolo importante per soddisfare e anticipare le mutevoli esigenze dei modelli di business e dei prodotti dei fornitori e degli OEM.
E’ importante monitorare costantemente l’impatto economico e sociale in ciascuna regione automobilistica dell’UE della transizione automotive, perché le situazioni e le possibili soluzioni sono diverse e dobbiamo programmare adeguatamente politiche e fondi.
Il punto di vista delle regioni deve essere preso in considerazione per integrare il livello nazionale e quello dell’UE quando si programmano i finanziamenti dell’UE per una transizione giusta ed equa nel settore automobilistico perché siamo più vicini ai territori e ai loro bisogni.