LAURIA (PZ) – Nei giorni dal 21 al 25 ottobre gli avvocati penalisti italiani sono in astensione dai processi per protestare contro la prossima entrata in vigore della nuova disciplina sulla sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, così come prevista dalla Legge cd. “Spazzacorrotti”.
Nel nostro ordinamento, e fino alla fatidica data del 1° gennaio 2020, la prescrizione rappresenta una causa estintiva del reato costituita dal decorso del tempo senza che, alla commissione del reato, segua una sentenza di condanna irrevocabile. Svariate e tutte valide sono le ragioni di tale istituto giuridico: tra queste il venir meno, col trascorrere del tempo, delle esigenze repressive dello Stato e la ragionevole durata del processo, garantita sia a livello costituzionale (art. 111 Costituzione) che a livello comunitario (art. 6 Cedu).
La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane, con delibera del 30 settembre 2019, ha “denunziato con forza come quella riforma della prescrizione rappresenti una delle pagine più sciagurate della deriva populista e giustizialista del nostro Paese, giacché essa afferma il principio, manifestamente incostituzionale, secondo il quale il cittadino, sia esso imputato che parte offesa del reato, possa e debba restare in balia della giustizia penale per un tempo indefinito, cioè fino a quando lo Stato non sarà in grado di celebrare definitivamente il processo che lo riguarda”.
Una società che voglia definirsi civile non può accettare un principio giuridico a causa del quale un cittadino possa essere tenuto sotto processo per un tempo infinito (o indefinito).