POTENZA – Una forza civica organizzata che rappresenta la verà novità di questa campagna elettorale, che con coerenza ha scelto di portare avanti anche in un mutato quadro l’azione per mandare a casa quel centrodestra che ha dato alla Basilicata il peggior governo della sua storia, e lo vuole fare puntando sui temi programmatici essenziali per migliorare la qualità della vita e le opportunità per i lucani.
È così che Basilicata Casa Comune, la formazione del campo moderato e progressista guidata da Angelo Chiorazzo, ha presentato le sue liste alla stampa a Potenza. Un appuntamento seguito con attenzione anche oltre i confini regionali, con formazioni collegate che stanno muovendo i primi passi anche in altre regioni.
“Abbiamo detto dal principio che la priorità era liberare la Basilicata da questo governo di centrodestra che è il peggiore che la nostra regione abbia mai avuto e siamo stati coerenti anche a costo di fare passi indietro – ha detto Chiorazzo, capolista a Potenza – Dobbiamo ridare alla Basilicata un punto di partenza ed è questo. Non potevamo fare una battaglia che ci avrebbe sì premiato, ma a spese dei cittadini e delle cittadine della Basilicata. Ora la partita è aperta e vogliamo vincerla per offrire una storia nuova alla nostra regione”.
“Quella che mettiamo in campo – gli ha fatto eco Lindo Monaco, capolista a Matera – è anche una sfida a un certo modo di intendere la politica. I nostri avversari sono tre: la coppia Bardi-Pittella, che hanno governato praticamente in continuità tra di loro e adesso non a caso sono insieme; ma anche chi nel centrosinistra ha contribuito al pessimo spettacolo degli ultimi mesi e avrebbe preferito perdere ma salvando la propria poltrona, a spese dei lucani; il terzo avversario è l’astensionismo, la convinzione che tanto votare non serve a niente, che i politici sono tutti uguali”.
Per portare avanti questa sfida Basilicata Casa Comune schiera una squadra che raccoglie esperienze in vari settori, con una presenza equilibrata di generazioni e generi. E con competenze utili a portare avanti anche l’intenso lavoro portato avanti nei mesi scorsi sul programma, a partire da cinque priorità.
1. L’EMERGENZA SANITÀ. Bardi ha distrutto il sistema sanitario regionale pubblico, lasciandoci anche un conto della mobilità sanitaria passiva, ossia ciò che paghiamo alle altre Regioni per chi va a curarsi lì, da 90 milioni di euro. È una scelta voluta, quella di svuotare il pubblico per favorire il privato. La presenza nelle liste del centrodestra di tanti esponenti della sanità privata ne è la testimonianza. È un quadro che rientra nel più generale disegno delle destre a livello nazionale di destrutturare la sanità pubblica in favore di quelle privata in cui saranno necessarie assicurazioni private per potersi garantire le prestazioni che il servizio sanitario pubblico non potrà erogare né direttamente né indirettamente. Già oggi è così nel Lagonegrese come a Matera, per la fisioterapia come per la diagnostica. Per noi la sanità pubblica e di qualità sarà un caposaldo non negoziabile.
2. L’EMERGENZA SPOPOLAMENTO E OCCUPAZIONE. È la priorità assoluta se non vogliamo che fra qualche anno la Basilicata non esista più. Si tratta di due temi collegati. La mancanza di lavoro e di sicurezza economica è il fattore per cui tanti giovani vanno via e per il quale quelli che restano non mettono più famiglia. Mentre questo avviene il governo Regionale ha spostato i 180 milioni di euro di royalty del petrolio con i quali le compagnie si dovevano impegnare a creare posti di lavoro nel settore non oil, per destinarli ai bonus che già adesso non funzionano più, basta vedere le bollette dei lucani. Noi riteniamo che chi è in stato di bisogno vada aiutato nei consumi, ma non si possa rinunciare all’occupazione. Dobbiamo ottenere dallo Stato un piano di incentivazione del lavoro che sia finanziato da quella quota di fiscalità che le estrazioni in Basilicata garantiscono, altro che autonomia differenziata. La partita delle accise e dell’Iva sui prodotti petroliferi che la Basilicata garantisce rappresenta un gettito di molto superiore a quello delle royalty e almeno una parte di questo gettito, che va nelle casse dello Stato, deve servire a garantire lavoro e infrastrutture in Basilicata. Su questo tema si iniziò a ragionare dal 2010, poi prima la giunta Pittella poi quella Bardi non hanno fatto nulla in tal senso.
3. INFRASTRUTTURE – La Basilicata è la prima regione d’Italia per numero di comuni (e incidenza di cittadini) che vivono in aree considerate periferiche o ultraperiferiche. Come è possibile attrarre investimenti occupazionali se per far viaggiare le merci o ricevere le forniture c’è un costo di tempo e di soldi aggiuntivo rispetto al resto del Paese? E ancora come è possibile organizzare servizi a rete per le nostre piccole comunità quando anche distanze di pochi chilometri si traducono in viaggi di ore? A queste persone dobbiamo consentire di muoversi con facilità, altrimenti li condanniamo all’isolamento. La Basilicata ha bisogno di migliori collegamenti al proprio interno e verso l’esterno per garantire sostenibilità economica e qualità della vita. Non un solo euro di risorse europee, statali e proprie può essere disperso in programmi clientelari, come quelli visti negli ultimi dieci anni.
4. ACQUA. La Basilicata di questo bene ne è ricca al punto che ci guadagna con la cessione a Puglia e Calabria. Le bollette salate che paghiamo sono frutto dell’incapacità della Regione, che invece di risolvere i problemi getta fumo negli occhi degli elettori. La verità è che due euro su tre spesi dai cittadini lucani finiscono letteralmente buttati perché le nostre reti perdono il 65,5 per cento dell’acqua trattata che trasportano, la Basilicata è la peggiore regione in Italia per dispersione della risorsa acqua. Paghiamo per tre volte quello che consumiamo e contemporaneamente Bardi toglie i soldi per l’occupazione per nascondere questo fallimento attraverso bonus irrisori. Se non è incapacità questa…
5. SCORIE NUCLEARI – Ci dobbiamo preparare a una mobilitazione pubblica, una Scanzano-2, per impedire che il governo utilizzi la Basilicata come un bidone dell’immondizia delle scorie nucleari come già ha tentato di fare in passato. Nel bando nazionale che chiedeva ai comuni di candidarsi a ospitare le scorie, hanno risposto ZERO, e lo ripetiamo, ZERO comuni su gli oltre 8000 presenti in Italia. Il Governo ha già ipotizzato cinque o sei luoghi nella sola Basilicata in cui imporre lo stoccaggio delle scorie. Aggiungete il fatto che Bardi ha barattato la sua ricandidatura con l’autonomia differenziata, e capite che rischiamo seriamente di dover pagare noi, che veramente abbiamo già dato, per l’ennesima volta. Nelle prossime settimane organizzeremo una grande manifestazione popolare per dire di NO a questo disegno.
Si tratta di impegni condivisi da tutti gli appartenenti a Basilicata Comune che hanno indicato la noro rappresentanza nei venti componenti delle liste. Professionisti, giovani, spesso al primo impegno diretto in politica, da sempre attenti alle realtà sociali.
Nella Provincia di Potenza si tratta di:
Angelo Chiorazzo
Antonella Basilio
Aldo Cammarota
Federica D’Andrea
Tania Di Vittorio
Gianni Leggieri
Urbano Maria Lovaglio
Giampiero Maruggi
Graziano Scavone
Angelo Raffaele Sigillito
Faustina Tagliente
Rosa Antonia Viola
Massimo Zullino
In provincia di Matera sono candidati con Basilicata Casa Comune:
Lindo Monaco
Alessandra Colucci
Francesco Carmelo Dimona
Giuseppina Favoino
Mirna Bruna Mastronardi
Emiliana Lisanti
Giovanni Vizziello