Basilicata, il video appello di M.Gentili (malato di sla) al Pres.BARDI sui diritti delle persone con disabilità violati: ‘Presidente, provate a porvi nei nostri panni’

18esimo giorno di sciopero della fame per Bolognetti

POTENZA – Illustre Presidente della Regione Basilicata, Illustre Assessore, sono Marco Gentili, Co Presidente dell’Associazione Luca Coscioni; ho specificato il ruolo che ricopro, perché da sempre ci impegniamo per un riconoscimento universale dei diritti civili.

Mi preme farle sapere che le scrivo soprattutto come malato di SLA, fin dalla nascita; non serve elencare tutte le difficoltà incontrate per avere una vita libera e degna. Vivendo questa particolare condizione, mi sono battuto affinchè venissero approvati i nuovi LEA, mettendoci la faccia, superando uno stigma che vuole il disabile, meglio ancora se grave, nascosto e silente agli occhi e alle orecchie dei più.

Siamo riusciti a ottenere un risultato storico, concretizzatosi con il DPCM 12 Gennaio 2017, che ha anche aggiornato, dopo troppi anni, il nomenclatore degli ausili e delle protesi. Il servizio sanitario nazionale garantisce l’universalità e l’uguaglianza delle prestazioni sanitarie, in nome del diritto collettivo alla salute garantito dall’articolo 32 della costituzione.

Mentre l’articolo 3, garantisce pari dignità, senza distinzione di condizioni personali e sociali, con l’obbligo di rimuovere gli ostacoli qualora la impedissero. Basta solo questo per considerare inaccettabili ritardi o omissioni, come ci si può nascondere dietro la burocrazia, la lentezza degli uffici e delle pratiche, per giustificare inadempienze che rendono la vita di centinaia di persone, ancora più difficile? Scommetto che tale presunta lentezza non causi alcun fastidio quando debba prendere in esame altre decisioni.

Chi ricopre cariche elettive si sforzi a rappresentare tutta la cittadinanza, provate a porvi nei nostri panni, così riuscirete a capire quanto contare su un ausilio in più, un ulteriore mezzo, sia utile per avere un minimo di dignità e renda più semplice ciò che voi considerate scontato.

Faccio quindi mio l’appello di Maurizio Bolognetti e solidarizzo con la sua testimonianza, anzi lo ringrazio per il suo impegno, per la sua volontà di dare voce a chi non può parlare. Forza Maurizio, sono siamo con lui, nel collaborare a costruire, mattone dopo mattone, un mondo più giusto e vivibile.

Questo il video appello di Marco Gentili, co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni. Gentili, attraverso il sintetizzatore vocale che lo aiuta ad esprimersi si rivolge alle istituzioni locali a sostegno dell’azione nonviolenta di Maurizio Bolognetti, che lo scorso 6 luglio ha iniziato lo sciopero della fame chiedendo alla Regione Basilicata di assicurare gli ausili appropriati alle persone con disabilità e dunque di rispettare i lori diritti.

In mancanza di risposte ora l’Associazione Luca Coscioni passerà alle vie legali (vedi approfondimento).

Ø  APPROFONDIMENTO

Lo sciopero della fame di Maurizio Bolognetti è iniziato il 6 luglio, perché la Regione Basilicata assicuri gli ausili appropriati alle persone con disabilità e dunque rispetti i lori diritti.In mancanza di risposte l’Associazione Luca Coscioni di cui è Consigliere Generale passerà alle vie legali, a distanza di 7 mesi dalla prima riunione, a seguito di diffida nei confronti della regione Basilicata per mancata erogazione conforme di ausili e protesi alle persone con disabilità, e successiva riunione del 15 luglio scorso, dove il Direttore generale chiedeva parere all’Avvocatura della Regione sulla bozza di delibera predisposta dagli uffici dell’Assessore Leone per adeguare la normativa regionale alla corretta previsione normativa di reperimento e erogazione ausili.

L’Associazione Luca Coscioni ritiene, in merito alle al parere negativo dato dall’avvocatura della Regione Basilicata, che come specificato dalla stessa non ha natura vincolante, che la sentenza 759/19 a cui si riferisce il parere esamina la situazione degli apparecchi acustici, le cui tipologie non sono incluse nell’elenco allegato all’art. 30 bis della legge 67/2017, pertanto quanto disposto dalla sentenza può essere considerato per le protesi acustiche ma non per i dispositivi di cui all’art. 30 bis che individua nello specifico l’elenco di dispositivi a cui si riferisce.

Si segnala inoltre che la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale è inadempiente; non ha fatto le prescritte verifiche né ha audito le associazioni delle persone con disabilità, nonostante la nostra richiesta al ministro della Salute Roberto Speranza.

Ad oggi, a distanza di oltre tre anni dall’approvazione dell’art. 30 bis legge 67/2017 che aveva l’obiettivo di sanare quella parte del Nomenclatore ausili e protesi che non consente corretta erogazione di alcuni dispositivi,  non risulta che siano state esperite idonee procedure pubbliche di acquisto per i dispositivi elencati nell’allegato all’articolo 30 bis, mentre le associazioni delle persone con disabilità esprimono la profonda contrarietà per il possibile impiego di procedure pubbliche che non consentono l’individuazione personalizzata dell’ausilio adatto alla singola persona.

“L’inadempienza della Commissione nazionale – dichiara Filomena Gallo, Avvocato e Segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni – non può costituire motivo per giustificare comportamenti degli organismi locali lesivi dei diritti delle persone con disabilità ad ottenere percorsi appropriati di erogazione degli ausili destinati ai bisogni più gravi e complessi”.

“Facciamo presente che l’invio di una semplice sollecitazione ad adempiere alla Commissione Nazionale LEA non può essere sufficiente a deresponsabilizzare gli organismi locali posto che, come già segnalato, la inadempienza della commissione non può essere portata a giustificazione di comportamento lesivi dei diritti delle persone con disabilità già stabiliti dalla legislazione vigente, che appropriate disposizioni territoriali possono sanare”.

Considerato che prevale il dovere di erogare detti dispositivi con l’indispensabile appropriatezza che prevede che “siano individuati e allestiti ad personam per soddisfare le specifiche esigenze degli assistiti con disabilità grave e complessa”, le regioni appaiono legittimate ad attuare in proprio, in virtù di un’esigenza superiore, quanto previsto dall’art. 30 bis assimilando questi dispositivi a quelli inclusi nell’elenco 1 adottando le stesse modalità di erogazione. Tale modalità consente di non determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

“Allo stato attuale – conclude Gallo – atteso senza esito il tempo per un intervento sia della regione Basilicata che del Ministero competente già sollecitato, intraprenderemo per le persone con disabilità le vie che il caso consiglia con attivazione delle giurisdizioni competenti per lesione di diritti fondamentali. La Regione Basilicata, i nostri interlocutori, provino a nutrirsi del dialogo nonviolento che sta alimentando Maurizio Bolognetti. La sua fame è la fame di noi tutti, fame di diritti umani, giustizia sociale, libertà”.

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