Il capogruppo del Pd: “E’ stato approvato con 10 voti su 21 consiglieri assegnati. Bardi non ha (da tempo) una maggioranza e viene tenuto in vita solo grazie alla ‘responsabilità’ di questo o quel consigliere nominalmente all’opposizione”
POTENZA – “Finalmente il Consiglio regionale ha approvato la Legge di stabilità – Bilancio 2023/25, probabilmente l’ultima di questa legislatura a guida Bardi”. E’ quanto dichiara il capogruppo PD in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli.
“Un bilancio – dice – che voglio commentare in chiave politica: i lavori del Consiglio regionale sono stati caratterizzati dalle proteste di lavoratori: davanti al Palazzo c’erano contemporaneamente ben tre manifestazioni di protesta. A memoria non era mai accaduto, ed anche questo dà il senso di quanto questo centrodestra e Bardi siano distanti dai lucani. Protestavano i lavoratori del Reddito Minimo d’Inserimento e dei Tirocini di Inclusione Sociale, che il Presidente Bardi ha deciso di non incontrare, quelli dell’assistenza domiciliare integrata e quelli delle strutture del privato accreditato del sistema sanitario regionale”.
“Per la seconda volta nella storia della Regione Basilicata – continua – la finanziaria viene approvata non già nei tempi ordinari (31 dicembre) e neanche nella fase di esercizio provvisorio (30 aprile). Dal primo maggio la Regione è in ‘gestione provvisoria’, che tradotto significa che sono rimasti bloccati (in parte già dal primo gennaio) la stragrande parte dei pagamenti a cittadini ed imprese; la crisi regionale, presente fin dal primo giorno dall’insediamento (correva l’anno 2019) si è accentuata dopo il terremoto giudiziario dello scorso autunno che ha determinato, e sono passati ben sette mesi, l’assenza di un assessore all’agricoltura, che Bardi ha evitato di nominare per il timore di veder esplodere ulteriormente la sua coalizione. Non è un mistero che dentro Forza Italia non si mettono d’accordo, e che la stessa poltrona è ambita da Fratelli d’Italia. E nel frattempo uno degli asset più importanti della Basilicata può attendere”.
“Siamo in mano – dice – ad una classe dirigente che è unita dal solo esercizio di potere: la manovra di bilancio è stata approvata con 10 voti su 21 consiglieri assegnati. Bardi non ha (da tempo) una maggioranza e viene tenuto in vita solo grazie alla ‘responsabilità’ di questo o quel consigliere nominalmente all’opposizione, insomma da una stampella”.
“Il refrain di Bardi e del fallimentare centrodestra – conclude – è sempre lo stesso dall’inizio della legislatura: se le cose non funzionano è colpa di quelli di prima, oppure dell’Europa, oppure del vecchio governo nazionale; per le cose che vanno bene è merito loro. Nel frattempo il diritto alla salute viene calpestato quotidianamente, il PNRR è un treno che sta passando senza fermata in Basilicata, l’indotto di Stellantis chiude e licenzia”.