#CaffèEuropeo | 179 miliardi di euro per il Fondo di Coesione investiti dall’UE negli ultimi 30 anni

POTENZA – Negli ultimi 30 anni l’Unione europea ha investito quasi 179 miliardi di euro nella coesione economica, sociale e territoriale attraverso il Fondo di Coesione(istituito il 1º aprile 1993 ed è entrato in vigore nel 1994), un fondo creato dall’Europa unita nel quadro del trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della politica diretta a sostenere, tra i tanti obiettivi previsti, anche gli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti, nella protezione del clima e dell’ambiente, nell’approvvigionamento idrico, nel trattamento dei rifiuti, nell’efficienza energetica, nelle energie rinnovabili e nello sviluppo di strade e ferrovie.

Il Fondo è nato per promuovere la convergenza tra le economie europee, favorendo l’aumento dei redditi nazionali dei Paesi beneficiari, migliorando la vita di milioni di europei e ammodernando interi Paesi. In questi 30 anni di Fondo di coesione lo stesso ha finanziato progetti emblematici (che vanno da ponti ad aeroporti, da impianti di trattamento dei rifiuti ad infrastrutture di trattamento delle acque reflue, dallo sviluppo di impianti di energia rinnovabile a sistemi di trasporto pubblico innovativi, e così via) che hanno trasformato intere regioni e città, aiutandole a mettersi al passo con il resto dell’UE. Per il periodo di programmazione 2021-2027, oltre il 37 % della dotazione di 48,03 miliardi di euro del Fondo sosterrà gli obiettivi climatici (6,9 miliardi di euro saranno destinati al trasporto urbano pulito, 3,3 miliardi di euro all’efficienza energetica e 16,9 miliardi di euro agli investimenti nella rete stradale e ferroviaria TEN-T.

Attualmente il Fondo di coesione sostiene 15 Stati membri aventi un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90 % della media UE al momento dell’accordo sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027: si tratta di Bulgaria, Repubblica Ceca, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria