POTENZA – Una decina di giorni fa la Commissione europea ha proposto di migliorare le condizioni di lavoro dei tirocinanti, anche per quanto riguarda la retribuzione, l’inclusività e la qualità dei tirocini nell’UE. I tirocini di qualità, infatti, possono aiutare i giovani ad acquisire un’esperienza pratica di lavoro e nuove competenze per poi trovare un lavoro di buona qualità, mentre per i datori di lavoro rappresentano un’opportunità per attrarre e formare persone di talento e offrire loro un impiego. Un tirocinio di qualità richiede, però, condizioni di lavoro eque e trasparenti e un contenuto di apprendimento adeguato. Il quadro di qualità del 2014 per i tirocini a livello dell’UE ha stabilito 21 principi qualitativi per garantire condizioni di apprendimento e di lavoro di alta qualità. L’impatto positivo della raccomandazione del Consiglio sulla qualità dei tirocini nell’UE è emerso dalla valutazione che la Commissione ha effettuato nel 2023: dalla stessa valutazione sono però emersi anche margini di miglioramento e sia la Conferenza sul futuro dell’Europa che il Parlamento europeo hanno invitato la Commissione a migliorare i tirocini. L’iniziativa in questo senso contiene una proposta di direttiva relativa al miglioramento ed alla applicazione delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro stabili spacciati per tirocini ed una proposta di revisione della citata raccomandazione del Consiglio del 2014 per affrontare questioni legate alla qualità e all’inclusività, quali una retribuzione equa e l’accesso alla protezione sociale. Nel 2019, anno al quale si riferiscono gli ultimi dati affidabili disponibili, si stima che nell’UE vi fossero 3,1 milioni di tirocinanti, di cui solo circa la metà dei quali (1,6 milioni) ha usufruito di tirocini retribuiti.