#CaffèEuropeo l Perché i bambini e gli adolescenti sono vulnerabili ai social media

POTENZA – L’uso diffuso dei social media tra bambini e adolescenti è diventato una preoccupazione pressante negli ultimi anni. Dal 2010, il tempo medio trascorso dai bambini tra i 9 e i 15 anni davanti a schermi e social media è più che raddoppiato, fino a circa 3 ore al giorno. Oltre l’80% dei giovani in Europa utilizza quotidianamente i social media e questo rende i giovanissimi molto vulnerabili agli impatti dei social media sulla loro salute mentale, sul loro comportamento e sul loro benessere come del resto dimostrato da vari studi. Fattori come l’età, il sesso e le abilità sociali influenzano il modo in cui i bambini usano i social media e l’impatto che hanno su di loro. Anche il design delle piattaforme dei social media gioca un ruolo significativo nel plasmare le esperienze. La mancanza di dati raccolti su periodi di tempo più lunghi (dati longitudinali) sull’uso dei social media e i suoi effetti sui giovani rende difficile valutare con precisione gli impatti sul benessere dei bambini e gli effetti psicologici. Sebbene gli studi abbiano identificato correlazioni tra depressione, ansia e solitudine e social media, non abbiamo ancora prove conclusive di causalità a causa di varie variabili di confusione che potrebbero influenzare la relazione tra social media e impatti negativi sul benessere mentale. Per affrontare queste sfide, i ricercatori europei stanno lavorando allo sviluppo di un approccio interdisciplinare, che combini competenze tecniche con conoscenze relative allo sviluppo, all’educazione e alle politiche dell’infanzia. Gli scienziati del Centro comune di ricerca (Joint Research Centre – JRC) hanno mappato i fattori che influenzano l’impatto dei social media sui bambini, tra cui dati demografici e caratteristiche individuali, uso individuale e design della piattaforma. La mappatura sta aiutando a identificare le aree in cui la politica può essere mirata a ridurre al minimo i rischi e massimizzare i benefici per i bambini. Ad esempio, lo studio di come il tempo trascorso sui social media influisce sulla salute mentale degli adolescenti, compresi fattori socio-demografici come il sesso e il tipo di attività, può fornire informazioni preziose. Questa ricerca sostiene gli sforzi dell’UE per proteggere i minori online e regolamentare i social media. Le tappe fondamentali di questo percorso sono la recente strategia dell’UE per un Internet migliore per i bambini, la legge sui servizi digitali e le conclusioni del Consiglio su un approccio globale alla salute mentale dei giovani nell’UE.
Più recentemente, nell’ambito delle sue priorità politiche, la Commissione ha annunciato anche il lancio di un’indagine a livello europeo per affrontare l’impatto dei social media sul benessere, compresa la progettazione che crea dipendenza dei servizi online. Per ulteriori informazioni consultare il seguente sito web: https://joint-research-centre.ec.europa.eu/jrc-explains/jrc-explains-why-are-children-and-adolescents-vulnerable-social-media_en.

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