BRUXELLES – La Commissione ha adottato il primo aprile scorso la proposta del Consiglio europeo relativa alla conversione del la valuta nazionale ucraina (la hrivnia) nella moneta degli Stati membri ospitanti per quanti fuggono dalla guerra in Ucraina.La proposta integra l’assistenza umanitaria fornita dall’UE a quanti fuggono dall’Ucraina, in particolare negli spostamenti all’interno l’Unione, ed è pienamente coerente con le azioni europee dirette a favorire l’asilo dei rifugiati dall’Ucraina, che dall’inizio dell’invasione militare russa ammontano ad oltre 3,8 milioni di persone.
L’Unione, che ha compiuto in queste settimane di conflitto notevoli sforzi per fornire assistenza umanitaria e protezione temporanea a queste persone, inclusi l’accesso al mercato del lavoro, l’alloggio, l’assistenza medica e l’istruzione per i minori, ha deciso di venire incontro anche ad altro fondamentale bisogno dei rifugiati (appunto quello della conversione della moneta hrivnia nella valuta del paese ospitante), conentendo a tutti gli Stati membri di offrire a quanti fuggono dall’Ucraina le stesse condizioni per la conversione della propria moneta nazionale in moneta locale indipendentemente dallo Stato membro ospitante.
Tale approccio si è reso necessario alla luce del fatto che la Banca nazionale dell’Ucraina ha dovuto sospendere il cambio della hrivnia in contante estero al fine di proteggere le limitate riserve valutarie ucraine. Di conseguenza, gli enti creditizi degli Stati membri dell’UE non hanno voluto effettuare gli scambi a causa della limitata convertibilità dell’hrivnia e dell’esposizione al rischio di cambio.
Alcuni Stati membri stanno valutando la possibilità di istituire regimi nazionali che sostengano la conversione di un quantitativo limitato di moneta ucraina per persona con un limite massimo di 10.000 hrivnia pro capite, senza spese, al tasso di cambio ufficiale pubblicato dalla Banca nazionale dell’Ucraina. La durata dei regimi dovrebbe essere di almeno tre mesi