Lauria (PZ) – Inutile dire che l’argomento è quanto mai complesso e la situazione sempre in evoluzione. L’Ambasciatore d’Auria ha iniziato con una veloce panoramica sui fatti successivi alla I guerra mondiale con la caduta dell’Impero Ottomano, per passare poi al 1978, ritenuto da vari studiosi un anno cruciale per l’evoluzione della politica mondiale, e quindi anche di quella riguardante il Medio Oriente.
Ha sottolineato il tradimento delle aspirazioni dei popoli dell’area, operato dagli occidentali, che hanno favorito lo stabilirsi al potere di élites conservatrici con cui le ex potenze coloniali hanno intrattenuto proficui rapporti, favorendo a volte anche l’instaurarsi di regimi dittatoriali o quasi.
In buona parte i conflitti sono il proseguimento di antiche rivalità, indipendenti dai fattori religiosi spesso troppo enfatizzati, tra mondo arabo e Iran (l’impero persiano di un tempo). Sullo sfondo (ma in realtà ben presenti) altri attori, e cioè prima le ex potenze coloniali, poi i due colossi USA e URSS, e ora di nuovo la Turchia, la Russia e, all’orizzonte, la Cina, mentre gli USA sembrano defilarsi.
Dopo una veloce analisi di vari fatti storici degli ultimi decenni, l’Ambasciatore ha auspicato che l’Unione Europea, tuttora portatrice di valori democratici, assuma una funzione più attiva nell’area, per indirizzare le forze culturalmente più preparate, che pure esistono, le uniche in grado di avviare un progressivo miglioramento della situazione.
Il numeroso e attento pubblico ha dato vita, terminata la relazione, ad un vivace dibattito, ponendo domande e sollevando ulteriori problemi relativi al Medio Oriente e alla politica internazionale.