Carne sintetica, botta e risposta Leggieri – Coviello

POTENZA – “Il Parlamento ha di recente approvato una legge che vieta la produzione e la vendita di un prodotto ancora inesistente sul mercato, cioè la ‘carne sintetica’, coltivata in laboratorio e considerata, da questo Governo, come un abominio che viola apertamente la ‘sovranità alimentare’ italiana”.

Ad affermarlo, il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri, che continua: “Inutile dire che tale provvedimento è soltanto l’ennesimo fumo negli occhi dell’opinione pubblica italiana. Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura dell’esecutivo Meloni, l’ha addirittura definita ‘carne Frankenstein’, ispirandosi ad alcuni volantini fatti circolare per spargere un po’ di disinformazione sull’argomento”.

“La norma in questione – sostiene Leggieri – è una sequela di inesattezze, spot elettorali ed errori grossolani, come ha dimostrato la necessità di intervenire daccapo sul testo per scongiurare il rischio di vietare la produzione e la vendita di prodotti come yogurt, kefir, lievito, birra e la stessa carne ottenuta dagli allevamenti, in quanto la norma era troppo generica e rischiava di colpire anche altri settori. La verità – aggiunge – è che, mentre i prezzi salgono e le famiglie soffrono schiacciate dall’inflazione, dal caro vita e dal caro carburante, un Governo, che aveva promesso mari e monti, si ritrova a dover, invece, correre ai ripari con interventi propagandistici e provvedimenti bandiera per nascondere agli italiani, ed agli elettori, un fallimento totale”.

“L’Italia è il primo Paese UE ad aver introdotto una legge così autolesionista. Roma, così facendo, rinuncia ad un ‘pezzo di futuro’ che, in altri Paesi, è già realtà. Inoltre – dice Leggieri – il divieto sembra non tenere in conto i numerosi vantaggi ambientali della carne coltivata, come la riduzione significativa nell’uso di acqua, energia e la quasi totale assenza di emissioni e deiezioni. Inoltre, la carne coltivata non richiede antibiotici, a differenza degli allevamenti intensivi. Senza considerare la questione economica. Con tale provvedimento, l’Italia rinuncerebbe a questo settore e all’indotto che ne deriverebbe in termini di giro d’affari e posti di lavoro”.

“Inoltre – prosegue il Consigliere regionale del M5s – non è detto che l’intervento italiano abbia efficacia, dato che potrebbe entrare in contrasto con le normative europee. Quella operata da Meloni è una censura preventiva, dato che a Bruxelles non è ancora arrivata alcuna richiesta di autorizzazione all’immissione sul mercato di carne coltivata. Lo scontro sul decreto italiano, probabilmente, avverrà nei termini della libertà di circolazione delle merci, sancita dai trattati. Insomma – conclude Leggieri – quello sulla carne sintetica è l’ennesimo provvedimento bandiera di un centrodestra alla canna del gas, costretto a ricorrere ad una sbiadita strategia di ‘fumo negli occhi’ per coprire una legge di bilancio deludente e un’attività di governo piatta e inconcludente”.

La replica di Coviello (Fdi)

“Di autolesionismo ricordiamo solo il Reddito di Cittadinanza alle mogli dei detenuti al 41bis e a felici possessori di barche ed auto di lusso, il Superbonus che ha seriamente rischiato di portare il Paese nel baratro del disastro contabile e al quale si è trovato un rimedio a sostegno di famiglie e imprese; oppure ancora i banchi a rotelle, vero e proprio monumento allo spreco e sui quali la Commissione d’inchiesta Covid proverà a fare chiarezza”, lo afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Basilicata Tommaso Coviello replicando al consigliere regionale Leggieri del Movimento 5 Stelle in merito al provvedimento di legge, fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, che vieta l’importazione, la produzione e la vendita della carne prodotta in laboratorio. “Deve far riflettere – prosegue Coviello – la lettera aperta di Emanuele Nobile, presidente dell’Associazione Nazionale degli Allevatori delle razze bovine Charolaise e Limousine Italia, il quale attribuisce agli allevamenti un valore aggiunto per la specificità dei nostri territori e definisce la carne sintetica come una grossa bufala. Uno specchietto per le allodole che, certamente, non risolverà il problema dell’inquinamento. Il no alla carne sintetica – rimarca Coviello – tutela la qualità dei prodotti e del cibo italiano e non implica la negazione del progresso scientifico come sostengono i detrattori della legge, tant’è che non è vietata la ricerca e la sperimentazione. La stessa scienza, secondo una ricerca condotta dall’Università della California, ad oggi dice che la Co2 emessa è da 4 a 25 volte superiore a quella della carne bovina tradizionale e il recente Rapporto dei ricercatori della Fao e dell’Organizzazione mondiale della Sanità dal titolo Food safety aspects of cell based food indica un elenco di 53 pericoli per la salute connessi al meccanismo di proliferazione cellulare. Fratelli d’Italia difende con forza la zootecnia made in Italy e le critiche strumentali confermano che il governo Meloni sta lavorando nel verso giusto”, conclude il capogruppo Coviello.