ROMA – La Cassazione ha dato l’ok al referendum per l’abrogazione dell’autonomia differenziata.
Per l’Ufficio centrale della Suprema Corte, come anticipato da Repubblica on line, dunque è legittima la richiesta di abrogazione. L’ordinanza della Cassazione arriva dopo il pronunciamento della Consulta che aveva, tra l’altro, considerato “illegittime” specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo. La parola definitiva torna ora alla Corte Costituzionale.
La decisione della Suprema corte è illustrata in una ordinanza di circa trenta pagine. Gli ermellini non hanno dato invece il via libera al quesito presentato dai consigli regionali che puntavano all’abrogazione parziale. Nella sentenza del 3 dicembre scorso la Consulta, chiamata ad esprimersi sulle questioni di costituzionalità e accogliendo parzialmente i ricorsi di quattro Regioni, ha affermato che “il regionalismo corrisponde a un’esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione” e “spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”. E ancora: “la vigente disciplina costituzionale riserva al Parlamento la competenza legislativa esclusiva in alcune materie affinché siano curate le esigenze unitarie (art. 117, secondo comma, Cost.)”.
“Io prendo atto della sentenza della Corte di Cassazione, perché comunque per me ha un valore assoluto, e dico: premesso che poi sarà la Corte costituzionale a giudicare sull’ammissibilità del referendum, io dico perché no?”, ha detto il ministro Roberto Calderoli ad Atreju. “Sono anche soddisfatto della sentenza della Cassazione, perché dichiarando ammissibile il referendum alla luce della sentenza della Corte – che aveva richiesto l’inammissibilità totale della legge, bocciata, e che su 52 motivi di incostituzionalità ne ha accettati 14 con 13 non ammissibili e 25 infondati – di fatto dice che la legge 86 è viva, vegeta e gode anche non di ottima, ma di buona salute. Vuol dire anche che la legge c’è ed è immediatamente applicabile”, aggiunge Calderoli.
“La Cassazione ha dichiarato legittima la richiesta di referendum per l’abrogazione totale della legge Calderoli – così in una nota il deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli -. È una decisione importante contro una legge che aumenta le disuguaglianze tra i territori e indebolisce l’unità nazionale. Settori come sanità, scuola e infrastrutture non possono essere frammentati. La Corte Costituzionale, con la sua sentenza, aveva già demolito sostanzialmente la legge Calderoli sull’autonomia differenziata, andando oltre le aspettative”.
“La sua pronuncia ha chiarito che materie fondamentali come ambiente, energia, trasporti e commercio estero non possono essere trasferite alle regioni, riconoscendole come competenze centrali dello Stato. Ora la Cassazione ribadisce che il quesito sull’abrogazione totale deve andare avanti, nonostante i tentativi del governo di fermarlo. Questa è la disfatta dell’autonomia differenziata leghista e del mercimonio politico tra Meloni e Salvini. L’autonomia differenziata non può essere uno scambio politico per altre riforme come il premierato. Questa legge non serve al Paese, ma solo a portare avanti interessi di parte, a discapito dell’unità e dell’uguaglianza tra i cittadini. Il referendum è una grande occasione per fermare questa deriva e permettere ai cittadini di esprimersi su una riforma sbagliata. L’Italia non si divide”, conclude.
“Siamo soddisfatti, vogliamo abrogare completamente questa legge ingiusta e dalla Cassazione arriva una conferma importante che questo referendum si può fare – ha detto all’ANSA la vicepresidente del comitato nazionale contro l’autonomia differenziata e segretaria confederale Uil Ivana Veronese -. Ora aspettiamo la pronuncia della Corte Costituzionale a gennaio che dovrà esprimersi sulla ammissibilità totale”. “La Cassazione aveva già disposto l’unificazione del nostro quesito abrogativo totale con quello delle Regioni e ora – da quanto apprendiamo – ha eliminato i quesiti di abrogazione parziale dell’autonomia differenziata delle Regioni. Andiamo dunque avanti sulla eliminazione totale di questa legge ingiusta”, spiega Veronese.
“La Cassazione ha dato il via libera al referendum per cancellare del tutto la legge Calderoli sull’Autonomia differenziata, proposto dal M5S insieme ad altre forze di opposizione, sigle sindacali e realtà civiche che hanno a cuore il futuro dell’Italia – spiegano in una nota, i rappresentanti del M5S nelle Commissioni Affari Costituzionali della Camera e del Senato Enrica Alifano, Carmela Auriemma, Roberto Cataldi, Alfonso Colucci, Alessandra Maiorino e Pasqualino Penza -. Arriva quindi una nuova sonora bocciatura per il governo e per la maggioranza che sono andati avanti a testa bassa nell’approvazione della legge, nel contrasto al referendum e nella volontà di perseverare anche dopo che la Corte Costituzionale ha svuotato la legge cancellandone i pilastri principali. Adesso la Cassazione smentisce le affermazioni emerse dal centrodestra e stabilisce che è pienamente legittimata la richiesta di abrogare totalmente l’Autonomia differenziata, anche dopo la demolizione di sue ampie parti ad opera della Consulta. Passo dopo passo, con il lavoro approfondito in Parlamento, la passione e la determinazione chiuderemo questo pagina da incubo dell’Autonomia Differenziata made in Lega-Fdi-Fi e salveremo i diritti dei cittadini che con quella legge sarebbero stati calpestati”.
“Siamo soddisfatti per l’ordinanza dalla Cassazione che conferma che questo referendum si può fare. Ora aspettiamo la pronuncia in merito della Corte Costituzionale. Il governo si fermi”, ha detto all’ANSA la governatrice sarda Alessandra Todde. “La Sardegna ha combattuto in prima fila per difendere la sua specialità e per opporsi ad una legge iniqua che spacca l’Italia e aumenta le disuguaglianze. La Sardegna vuole avere l’opportunità di diventare locomotiva d’Italia e difenderà con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che gli spettano”.
Sull’autonomia differenziata “noi andiamo avanti. Siamo capofila assieme alla regione Lombardia, la Regione Liguria, la Regione Piemonte anche su questo fronte”, ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia, intervenendo nell’aula del consiglio regionale.
“Crediamo che dopo la pronuncia della Corte costituzionale che ha smontato l’Autonomia bisognerebbe che il governo si fermasse, che fermasse i negoziati e che abrogasse questo testo, per recuperare credibilità dopo lo strafalcione che hanno fatto presentando una riforma che la Corte ha smontato”, ha commentato la segretaria del Pd Elly Schlein.