Castelgrande, un piccolo comune ma con tanta storia politica

EDITORIALE – Nei nostri comuni la contrapposizione a livello amministrative era spesso tra la Dc e le sinistre unite (PCI PSI PSDI)ma anche nei comuni dove la destra (MSI)era radicata e forte come nel Marmo-Platano la Dc era l’unica vera alternativa.Negli anni che seguirono la seconda guerra mondiale, a Castelgrande il partito di maggioranza era il M.S.I., forse perché vi erano ancora troppi nostalgici del ventennio.
Espressione di questa forza politica era l’ins. Francesco COPPOLA il quale capeggiò la lista de Movimento Sociale e divenne Sindaco dal 1952 al 1956.

Nel frattempo la Democrazia Cristiana aveva in Samuele Massari l’esponente più in vista. Costui era nativo di San Fele ma sposato a Castelgrande dove insegnava nelle scuole elementari. Era riuscito in poco tempo a far nascere un partito forte e nel contempo con grandi prospettive di sviluppo che spiegherò più tardi.
Nel 1956 riuscì a far capeggiare la lista della D.C. al Dott. Nicola CIANCI. Il motivo di questa scelta sta nel fatto che Samuele Massari era ritenuto dai Castelgrandesi un “forestiero” e quindi non adatto ad ambire la carica di Sindaco pur essendo sposato e residente a Castelgrande.cIl dott. Nicola Cianci di Leo Sanseverino, medico, specialista in pediatria, ostetricia e ginecologia: Ha esercitato a Salerno, Procida, Napoli, Imperia e Domodossola dove è deceduto. Figlio di Castelgrandesi era residente a Salerno in quanto il padre, Antonio, per molti anni aveva ricoperto la carica di Questore di Salerno.
Egli accettò con molte riserve ma di fatto, dopo aver vinto le elezioni, la carica di Sindaco la ricoprì Samuele Massari.

Nel 1960 Samuele Massari vinse la tornata elettorale a furor di popolo anche da “forestiero”, infatti i Castelgrandesi si erano resi conto di trovarsi di fronte ad un grande Sindaco. A servizio dei suoi concittadini mise il suo tempo, la sua tenacia, la sua passione, la sua vita, realizzando in breve tempo un complesso notevole di opere di pubblica utilità, quali l’Edificio Scolastico del centro e quello rurale in c/da “Taverna” dove i contadini potevano godere del beneficio della elettrificazione della zona. Sempre intento, con vigile amore, al benessere e al progresso del piccolo paese, aveva in progetto altre opere che avrebbe realizzato per le urgenti necessità del luogo: l’asilo infantile, la scuola media unificata, la strada di allacciamento da S. Vio alla Chiesa madre. inquadrando queste e altre iniziative nella vasta opera di risanamento materiale e morale del piccolo centro montano che tanto gli stava a cuore.


Purtroppo una terribile malattia causò l’immatura scomparsa del Sindaco Massari. Enorme fu il tributo di unanime cordoglio dei cittadini di Castelgrande i quali senza distinzione politica tributo’ a Massaro partecipando in massa alle solenni esequie celebrate da Mon. Altomare.Castelgrande ricorderà a lungo con perenne gratitudine il suo sindaco amico dei poveri e fratello di tutti il quale come si espresse in una rievocazione commossa il consigliere provinciale dott. Preite di Pescopagano lascia a tutti l’eredità di una vita spesa per la causa della giustizia e della carità da cattolico.A prendere il posto di Sindaco fu l’allora Vicesindaco Angelo Bologna.


Nel 1964 la Democrazia Cristiana con la scomparsa di Samuele Massari si trovò senza un leader e l’allora Segretario sezionale, Giuseppe Cristiano, con altri componenti della sezione, sotto la regia dei Parroci, Don Francesco Masi prima e Don Vito Troiano dopo, contattarono l’Ins. Angelo Racaniello. Questi aveva dei trascorsi nel MSI ma era una persona equilibrata e soprattutto di grande cultura.
Accettò e nel 1964 capeggiò la lista della D.C. e divenne Sindaco. Carica che ha ricoperto per ben 18 anni, dal 1964 al 1982 quando si dimise. Aveva affrontato il terribile terremoto del 1980 e per chiari segni di stanchezza lasciò l’incarico a Domenico Giorgio, componente della Giunta Comunale.

Angelo Racaniello persona perbene, insegnante elementare, di una cultura superiore alla media. Aveva un equilibrio e una pacatezza fuori dal comune. Tra le tante iniziative culturali bisogna segnalare la nascita, insieme al compianto Prof. Franco Noviello, del “Centro Studi di Tradizioni Popolari di Puglia e Basilicata”. Bisogna dare merito al Sindaco Racaniello che fu il primo ad occuparsene dell’Osservatorio Astronomico, prima con l’Osservatorio di Edimburgo (Scozia) e poi con una fattiva collaborazione con il Prof. Guglielmo Righini dell’Osservatorio di Firenze, a cui dopo la morte gli fu dedicata la strada che dalla SS7 porta all’Osservatorio in c/da “Toppe”.


Nel 1980 prima della presentazione delle liste ci fu una scissione della D.C.. un gruppo di giovani, capeggiati da Francesco Cianci, non accettò la candidatura a Sindaco di Angelo Racaniello e formò una lista civica denominata “Veri Democratici”. L’esito fu scontato, la D.C. vinse con largo consenso .
Negli anni successivi il Segretario del partito era un giovane, Pinuccio Federici, che si era messo in vista prima nel Movimento Giovanile si adoperò per ricompattare il partito aiutato molto in questo anche dalla fattiva collaborazione del Rag. Giuseppe DE SANCTIS che pur residente a Potenza per motivi lavorativi, non faceva mancare il suo sostegno al partito. In quel periodo per la prima volta a Castelgrande la D.C. diede vita ad un direttivo sezionale sotto la guida attenta e scrupolosa dell’allora Segretario Provinciale Dott. Antonio Boccia che prese parte attiva alla formazione della lista gestendo con grande senso politico un periodo non facile per il partito.


Nel 1985 dopo che sono rientrati i dissidenti il partito si presenta alle elezioni con una lista rivoluzionaria. A capeggiarla fu il Dott. Pasquale FEDERICI, funzionario regionale. Persona perbene ma dopo qualche anno anche per una vivace dialettica interna al partito venne sostituito da Francesco Cianci ultimo sindaco prima dello scioglimento della Dc.A lui si deve la realizzazione la realizzazione del parco dei colori,un parco botanico dedicato a Guglielmo Gasparini sommo botanico nato a Castelgrande e dell’ osservatorio astronomico che doveva diventare un punto di riferimento e di eccellenza nell’esplorazione del cielo notturno.Purtroppo negli ultimi 15 anni non ha funzionato ed oggi Cianci che è tornato sindaco di sta adoperando in ogni modo per farlo rivivere.

La bella storia della Dc di Castelgrande è un esempio come i partiti contribuivano a tenere unita e forte una comunità guidando i processi di sviluppo.La Dc fu anche lì un insieme di persone,strumento di formazione,forza di socialità,di partecipazione e di emancipazione.Era insomma una famiglia dove si vivevano le esperienze nelle sezioni presenti sul territorio.

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