Nota a firma del sindaco di Rotonda, Rocco Bruno e del sindaco di Viggianello, Antonio Rizzo
ROTONDA /VIGGIANELLO (PZ) – Riteniamo opportuno, a seguito delle numerose dichiarazioni lette nei giorni precedenti, dover chiarire alcuni aspetti riguardo la Centrale del Mercure e le evoluzioni delle ultime settimane. L’approvazione della Legge 36/2024 della Regione Calabria che vieta nei parchi nazionali e regionali gli impianti di produzione energetica alimentati da biomasse, con sede ricadente nel territorio calabrese, con potenza eccedente 10MW termici ha visto la reazione di proprietà e fronte del “SI alla centrale” con richieste e proposte di abrogazione, comunicati e manifestazioni. Nel rispetto istituzionale che contraddistingue ed ha contraddistinto da sempre la nostra azione amministrativa, stiamo seguendo le ultime vicende con posizione pacata e senza cadere in tentazioni, scellerate dichiarazioni e slogan da stadio. La storia della Centrale del Mercure tanto discussa negli anni, in questo momento sta vivendo una nuova pagina con la decisione della Regione Calabria di vietare le centrali a biomasse e l’attesa degli esiti dei ricorsi collegati alla suddetta Legge, dopo che la Regione Calabria già in approvazione del Piano del Parco non aveva derogato alla centrale a biomasse. Pertanto, qualora per alcuni ce ne fosse bisogno, vogliamo chiaramente e nuovamente sottolineare la posizione contraria alla centrale del Mercure dei Sindaci di Rotonda e Viggianello, chiedendo a chiunque di non intervenire per interposta persona a nostro nome, di qualsiasi colore politico o posizione sul tema esso sia. Inoltre senza voler entrare nel merito di ragionamenti da dover svolgere in altre sedi e con dati scientifici alla mano, ricordiamo che diversi comuni hanno percepito negli ultimi anni e percepiscono tutt’ora “compensanzioni ambientali” dalle società dell’impianto del Mercure, a conferma appunto di un “danno” all’ambiente ed alla salute da compensare. A riguardo, sottolineiamo che i comuni di Rotonda e Viggianello, dirimpettai della Centrale del Mercure, non percepiscono ad oggi nessuna compensazione ambientale nonostante siano i più danneggiati dall’impianto, perciò riteniamo doverose le “compensazioni ambientali” da destinare, tra l’altro, ad investimenti per il monitoraggio della qualità dell’aria, al fine di avere ulteriori dati che non siano solo quelli del “controllato”. In conclusione per correttezza istituzionale chiederemo formalmente il numero di occupati nell’impianto del Mercure e nel relativo e diretto indotto, dato che i numeri dichiarati negli ultimi giorni, appaiono esagerati. Ricordando a ciascuno di noi, che il rispetto dei lavoratori significa anche non strumentalizzare gli stessi.