Chiusura delle biglietterie Trenitalia a Maratea e Metaponto: insorge la Fit – Cisl

POTENZA – “Continua la lenta e irresponsabile spoliazione della Basilicata nell’ininfluente interesse istituzionale del momento, è il turno della chiusura delle biglietterie di Maratea e Metaponto, un fatto che si commenta da solo per la sua estrema gravità”. Apre con queste parole un comunicato pubblicato e diramato dalla Segretaria Regionale della Fit-Cisl di Basilicata, la quale denuncia la grave emergenza non solo infrastrutturale, ma anche di servizi nella nostra regione. “Come può essere giustificato -aggiunge il sindacato- in un momento così importante per la Basilicata, l’annullamento della presenza dei punti vendita di Trenitalia sul territorio lucano. Un arretramento peraltro a totale carico dei cittadini lucani, che continuano a pagare con il Contratto di Servizio Pubblico una Società che anziché migliorare la sua presenza, non fa altro che pensare a chiudere i punti avanzati della produzione di servizi. Non sarebbe invece il caso di migliorare la presenza con nuove biglietterie per intensificare le possibilità di vendita, oppure quel garantismo del ripiano dei mancati introiti di traffico apparso sul nuovo contratto di servizio pubblico fa decadere l’interesse di vendere i titoli, tanto comunque c’è chi ripiana quel 35% che la legge obbliga incassare quali introiti da traffico per lo svolgimento del servizio pubblico? Vale a dire la Regione Basilicata. Un fatto davvero incomprensibile e contro la legge del mercato”.

Ma la Fit – Cisl si interroga anche sull’eventuale ruolo strategico delle due stazioni, tanto considerate soprattutto nei periodi estivi, e poi abbandonate per il resto dell’anno o peggio ancora depotenziate: “C’è da dire inoltre, che l’idea dell’abbandono delle due stazioni, quella di Metaponto e quella di Maratea, è un fatto gravissimo soprattutto se si pensa alla funzione strategica che le biglietterie hanno su un territorio che in questi anni non ha fatto altro che pagare, ribadiamo, in presenza del contratto di servizio pubblico a totale carico della Regione, un non servizio più che un servizio propriamente tale, come quello della rete di vendita al pubblico. Vogliamo ricordare- prosegue la Fit Cisl – a quanti hanno in mente questo scellerato progetto di infierire questo ultimo colpo mortale di Trenitalia al nostro territorio, che la presenza delle biglietterie in due luoghi cardini per il turismo mondiale che ha interessato la Basilicata, individua una strategia che non può continuare con questi negativi episodi”. “Il vecchio contratto di servizio pubblico – ribadisce il sindacato – aveva in se una sezione dedicata alle vendite commerciali e alla presenza della rete di vendita in tre punti strategici per la Basilicata: Potenza, Maratea e Metaponto.

Le due chiusure che si paventano in questi giorni, non possono rimanere una mera constatazione di un volere che denota l’abbandono del territorio oltre che perdita di posti di lavoro. Come può la più grande azienda di trasporto del Paese immaginare di chiudere la Biglietteria di Maratea, in un momento d’intensificazione della presenza di servizi Freccia proprio sulla dorsale Tirrenica, servizi che sono stati attivati nella distrazione più totale di chi dovrebbe invece intensificare la sua presenza con fermate nella perla del Tirreno, proprio in ragione dell’alta affluenza che la Basilicata ha registrato anche grazie a Matera Capitale europea della Cultura 2019”. In ultimo, un appello efferato e severo alla politica, affinchè si attivi per scongiurare questo ennesimo scippo alla nostra regione: “Ci viene spontaneo gridare alla politica, che in questo momento sembra distratta sulla grave vicenda per cui paghiamo 30milioni di euro all’anno a questa Società, che più che progredire nella presenza chiude i siti avanzati. Perché consentiamo tutto così facilmente a questa Società che solca con il suo Frecciarossa il nostro territorio, ma poi ne desertifica le stazioni?”

“Il nostro appello al blocco immediato della paventata chiusura delle biglietterie di Maratea e Metaponto speriamo non cada nel vuoto, come troppo spesso sta avvenendo in questo settore. Si spera inoltre che chi ha fondato la sua presenza politica e istituzionale non consenta scempi che impoveriscono culturalmente e industrialmente questo territorio, che troppo spesso paga le colpe di scelte sbagliate e impopolari che ledono fortemente questa regione”, conclude la Segreteria della Fit Cisl.

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