Chiusura sportello bancario a Latronico. De Maria scrive a Bardi

Chiusura sportello bancario Intesa – Sanpaolo a Latronico. Pubblichiamo integralmente la lettera che il sindaco Fausto De Maria ha inviato al Presidente della Regione Vito Bardi.

LATRONICO (PZ) – Illustre Presidente,

Le scrivo con il cuore di un Sindaco e la voce di un’intera comunità che si sente lasciata indietro.

A Latronico sta per chiudere l’ultima banca, e con essa rischia di spegnersi anche un presidio simbolico e concreto di speranza.

Una banca non è solo un luogo dove si effettuano operazioni.

È un simbolo di fiducia, di investimento, di credito e di futuro.

È il luogo dove una famiglia può accendere un mutuo, un giovane può credere in un progetto, un anziano si sente accompagnato e tutelato.

È il segno tangibile che in un paese si può ancora vivere, crescere, costruire.

Quando una banca chiude in un piccolo comune come il nostro, non si perde solo un servizio: si ferisce l’identità stessa di quel territorio.

E questo fa male a chi ha creduto, a chi vuole investire, a chi ancora sogna e a chi resiste.

Abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre forze: approvato una delibera in Consiglio comunale per unico all’UNCEM contro la desertificazione bancaria nei comuni montani, scritto alla

Banca, avviato una raccolta firme. Ma da soli non possiamo farcela.

Chi oggi amministra un piccolo Comune combatte a mani nude, ogni giorno, per difendere ciò che resta: una scuola, un ambulatorio, un ufficio, una banca.

Ogni giorno siamo costretti a lottare. Ogni giorno. Ma purtroppo questo non basta più.

In questo contesto, abbiamo bisogno di essere affiancati. Di non sentirci soli.

Non si può ridurre tutto semplicemente ai numeri. Non può valere solo la logica del profitto o dell’efficienza su un foglio di calcolo.

Ci sono territori dove il valore dei servizi non è misurabile in euro, ma in dignità, in diritti, in comunità.

La Basilicata è fatta di piccoli comuni. Difenderli è un dovere morale e politico.

Non tutelarli significa spegnere anche i più determinati. E quando anche chi ha creduto si arrende, allora sì, è finita.

La desertificazione non è più lenta: è veloce, visibile, concreta. E se oggi perdiamo una banca, domani perderemo molto di più.

Ma se oggi troviamo il coraggio di unirci, di essere solidali, allora possiamo ancora resistere.

In questi giorni mi ha fatto piacere ascoltare la voce dei sindacati, la voce di tanti cittadini, e anche di autorevoli esponenti regionali. Segno che non siamo i soli a voler lottare, ma che c’è ancora chi crede nella Basilicata e nel diritto

di ogni comunità a non sentirsi abbandonata.

Le chiediamo, quindi, con forza:

• di esprimere una posizione pubblica forte e chiara contro la chiusura della banca di

Latronico e degli sportelli nei piccoli centri;

• di istituire con urgenza l’Osservatorio regionale sulle banche, come già avvenuto in molte Regioni, per monitorare e difendere la presenza bancaria nei territori montani, interni e

rurali;

• di aprire un tavolo di confronto con gli istituti bancari per garantire che la Basilicata non venga privata di ciò che le resta: i suoi Comuni, la sua rete di vita, la sua gente che ancora ci

crede.

Presidente Bardi, oggi non Le scrive solo un Sindaco. Le scrive una comunità intera che non vuole smettere di sperare.

Salvare una banca oggi non è un dettaglio: è salvare un presidio di dignità.

È salvare un sogno che resiste.

È dire che questa Regione ha ancora un cuore che batte, e che non si arrende”

Confidando in un Suo celere riscontro, porgo cordiali saluti,

IL SINDACO

FAUSTO ALBERTO DE MARIA

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