Ci ha lasciato Pinuccio, ultimo “chansonnier” della Valle Noce

Da poco ho appreso della dipartita di Pinuccio e ne sono affranto, non avevo immaginato che la comunità nemolese piangesse proprio te. Questo 11 settembre ci ricorda troppi fatti incresciosi e molte perdite che hanno fatto la storia di questo territorio. Personalmente ho conosciuto negli anni un uomo di un altro spessore: umiltà, gentilezza, passione per la musica, per il nostro territorio e per i giovani ineguali e irraggiungibili per molti di noi. Ricordo ancora quando con l’associazione “I love Lauria” nel 2011 dovevamo organizzare il primo “Lauria Sound Festival” e ci fecero il tuo nome.  Da quella manifestazione ebbe inizio una grande amicizia e rispetto per un uomo abituato alla sistematica ricerca della perfezione e con tutte quelle qualità trasmesse anche ai figli, Stefano in primis diventato vero amico qui e a Bologna che ha fatto sue tutti i tuoi pregi. L’ultimo “chansonnier” di Nemoli, io direi di tutta la Valle Noce, come ha riportato sui social la penna di Salvatore Lovoi direttore de “il Sirino” che condivido e che riporto fedelmente di seguito.
Caro Pinuccio, che la terra ti sia lievissima.

“Via della Scala è sempre là / e io dal letto 26/ malato di pazienza sto/
e aspetto chi non torna più/ è un ragazzino magro che/ cantava sempre insieme a me/
e morì un giorno che non so/ e i suoi bei sogni mi lasciò…”

Se c’è una canzone -dalla penna di Salvatore Lovoi- che più aderisce alla figura dell’amico Pino Vigorito è questa. L’abbiamo proposta alla Radio, negli anni ’70, la interpretava con trasporto nelle serate che piacevano a lui. Quelle “tipo Rai” – come le definivamo, in quanto perfette nella forma e sostanza.
Sì perché Pino era un perfezionista, nel lavoro, come nella vita, nella sua passione più intensa che era la musica. Ispiratrice esistenziale, vissuta a piene mani durante l’arco che il Cielo gli ha destinato di compiere sulla Terra. È stato un privilegio conoscerlo e fare una parte del suo viaggio insieme, sia nella giovane che nell’età matura.
Personalità discreta ha tracciato un solco per i suoi e per gli altri, a livello familiare, amicale, sociale e culturale. È difficile pensare, immaginare che non ci sia più. La sua presenza è stata importante per i suoi genitori, sorelle e fratello, ma soprattutto per Pina (sposata in una indimenticabile giornata di neve, a San Valentino) e poi accanto a Francesco e Stefano che ne hanno ereditato le fattezze e il carattere affabile.
Nell’ultimo saluto vogliamo abbracciarli tutti, non solo virtualmente. E chiediamo, a chi lo ha conosciuto, di unirsi intorno a loro. Pinuccio è stata la colonna sonora di quasi mezzo secolo per noi che operiamo tra la gente. Ha prestato la sua opera per la scuola, le associazioni e le istituzioni. Fino all’ultimo ci ha dimostrato la sua generosità. Forse meritava altre stagioni. Ma il disegno del Creatore ha scelto quella delle “Foglie morte” di Prevert e – nostro malgrado – dobbiamo accettarlo.
Nel salutarlo con affetto fraterno lo immaginiamo a creare arpeggi per gli angeli, con la sua inseparabile chitarra a fargli da compagna. Addio amico: Nemoli, da oggi, non sarà più la stessa e noi con lei. Ti ringraziamo per quello che ci lasci in consegna.

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