Mai come in questo momento così difficile e delicato dobbiamo prenderci cura di noi stessi. Oltre alla pandemia in atto, il cambio di stagione rappresenta sempre un punto debole per il nostro sistema immunitario.
Tutti sappiamo che il sistema immunitario ha lo scopo di proteggere il corpo umano dagli attacchi esterni di agenti patogeni e anche da pericoli interni, come per esempio nel caso delle cellule tumorali.
Ma come funziona?
Il sistema immunitario è un insieme complesso di organi, tessuti, cellule e proteine organizzati in modo da mettere in campo un sistema di difesa “stratificato” man mano sempre più specifico.
In termini semplici, le barriere fisiche, come la pelle e l’epitelio ciliato delle narici (i peletti per intenderci), le mucose, impediscono l’ingresso di agenti patogeni nell’organismo. Se un patogeno viola queste barriere, si attiva il sistema immunitario innato che genera una risposta immediata, ma generale e non specifica. Se i patogeni eludono con successo la risposta innata, si passa al secondo livello di protezione: il sistema immunitario acquisito o specifico, il cui scopo è riconoscere il patogeno tramite gli anticorpi.
Dopo l’eliminazione dell’agente patogeno, resta la memoria immunologica che consente al sistema immunitario di innescare risposte più veloci e più forti ogni volta che si incontra quel patogeno.
La febbre che si spesso si presenta in concomitanza di alcune infezioni è in realtà un’altra risposta del sistema immunitario, infatti, l’aumento della temperatura corporea mira all’inattivazione ed eliminazione di alcuni patogeni.
Un sistema immunitario sano ed efficiente è quindi perfettamente in grado di proteggere l’organismo dalle aggressioni esterne ed interne.
Ci sono tuttavia determinati periodi nel corso dell’anno in cui il sistema immunitario diventa più suscettibile alle aggressioni. Generalmente questo si verifica maggiormente in concomitanza dei cambi di stagione: estate/autunno e inverno/primavera: la variazione delle temperature da caldo a freddo e viceversa, altera l’equilibrio fisiologico dell’organismo, la variazione delle ore di luce/buio interferisce con la sintesi di alcuni ormoni quali cortisolo e melatonina (rispettivamente l’ormone dello stress e l’ormone implicato nella regolazione del ciclo sonno-veglia) e si accusano quindi i classici sintomi di stanchezza, spossatezza, insonnia, agitazione e stress psico-fisico.
L’organismo viene quindi a trovarsi in una fase di adattamento, così come il sistema immunitario che risulta essere spesso impreparato ad eventuali attacchi esterni.
Inoltre, nei mesi invernali si vive più spesso in ambienti chiusi e affollati, eccessivamente riscaldati, con bassi livelli di umidità, favorendo in questo modo la diffusione e l’infettività dei virus.
Oltre alle cause ambientali ci sono anche i cosiddetti fattori modificabili che contribuiscono a rendere più vulnerabili le nostre difese immunitarie: l’abuso di alcol e, una scorretta alimentazione, la stanchezza fisica, lo stress psicologico e lo stress ossidativo.
Come facciamo quindi a prenderci cura del nostro scudo biologico?
Innanzitutto prevenzione!
L’igiene è il pilastro della prevenzione, la maggior parte delle contaminazioni avviene attraverso le mani sporche.
Altrettanto importante è insegnare ai bambini, sin da piccoli, e ricordare agli adulti, di coprire naso e bocca durante lo starnuto o il colpo di tosse.
Importante è anche l’ambiente: aprire le finestre più volte al giorno favorendo il ricambio d’aria, regolare l’umidità intorno al 50-60% per evitare un microclima troppo secco che favorisce l’ingresso dei microrganismi nelle vie aeree.
Cerchiamo poi di seguire una sana alimentazione, di fare una giusta attività fisica e moderare il consumo di alcol…D’altronde si sa, alla base di ogni concetto di salute c’è sempre un stile di vita corretto!
Infine la natura, che ci viene come sempre in soccorso fornendoci alcuni prodotti utili per sostenere e rinforzare le difese immunitarie nel momento del bisogno.
- Zinco
Lo zinco (Zn) è un micronutriente essenziale per le attività della cellula come la crescita, la differenziazione e la sopravvivenza ed è coinvolto nei processi della risposta immunitaria.
Il deficit di Zn è spesso correlato ad una minore risposta dell’immunità sia innata che adattiva.
Gli studi suggeriscono che circa due miliardi di persone nei paesi in via di sviluppo soffrono di carenza di Zn, principalmente a causa della scarsa qualità nutrizionale delle diete, basate su alimenti confezionati, cibi ricchi in zuccheri, grassi saturi e poveri di micronutrienti e fibra.
Anche L’EFSA si pronuncia a tal proposito e ribadisce come la carenza di zinco sia associata ad un declino della maggior parte degli aspetti della funzione immunitaria e rende le persone più sensibili alle infezioni.
- Vitamina C
La vitamina C o acido ascorbico è un nutriente essenziale conosciuto da tutti per i suoi tanti benefici. È un potente antiossidante e contribuisce alla difesa immunitaria supportando varie funzioni cellulari del sistema immunitario sia innato sia adattivo: supporta la funzione delle barriere epiteliali contro i patogeni poiché coinvolta nella sintesi del collagene, riduce il tempo di rimarginazione delle ferite e migliora la differenziazione e la proliferazione dei linfociti B e T.
La carenza di vitamina C può quindi rendere più vulnerabili le nostre difese, aumentando il rischio di contrarre patologie infettive.
A loro volta, le infezioni hanno un impatto significativo sui livelli di vitamina C, infatti aumentando il livello di infiammazione aumenta il fabbisogno metabolico di acido ascorbico.
- Vitamina D
La vitamina D è un pro-ormone liposolubile costituito da due forme principali: il colecalciferolo (vitamina D3), derivante dal colesterolo e sintetizzato negli organismi animali, e l’ergocalciferolo (vitamina D2), di provenienza vegetale. Nella cute i raggi ultravioletti permettono la sintesi di vitamina D3 a partire da colesterolo, che successivamente deve essere trasformata nella forma attiva, Calcitriolo, con una serie di reazioni che avvengono in fegato e reni.
Studi recenti hanno dimostrato che il sistema vitamina D potenzia la risposta immunitaria di tipo innato e modula attraverso diversi meccanismi la risposta immunitaria acquisita.
- Probiotici e prebiotici
Il microbioma, ovvero l’insieme dei microrganismi che vivono nel nostro corpo, rappresentano un vero e proprio ecosistema che influenza la nostra salute più di quanto si possa immaginare. Il microbioma funge tra le altre cose, da barriera protettiva contro i patogeni ma deve essere in uno stato di equilibrio per garantire una buona capacità di risposta immunitaria. Per questo motivo l’opportuna integrazione con prebiotici e probiotici di elevata qualità è fondamentale, soprattutto in un’epoca in cui l’abuso di farmaci e la sempre maggiore frequenza di ceppi virali a prevalente espressione gastrointestinale la impongono.
- Echinacea
L’Echinacea è una pianta appartenete alla famiglia delle Asteracee, originaria del Nord America. In fitoterapia è rinomata soprattutto per essere uno stimolante del sistema immunitario, ma anche per l’azione antimicrobica ad ampio spettro ed antinfiammatoria.
- Rosa Canina,
La rosa canina è una pianta della famiglia delle Rosacee, un arbusto comune nelle boscaglie e nelle siepi lungo le strade di campagna.
In Fitoterapia sono utilizzati i frutti, detti anche bacche o cinorrodi, poiché molto ricchi in vitamina C, caroteni, flavonoidi, e soprattutto antocianidine.
La rosa canina svolge quindi un ruolo antiossidante e di sostegno antinfiammatorio ed antinfettivo ed è una fonte naturale di Vitamina C, presente in quantità fino a 50-100 volte superiore rispetto alle arance e limoni, e per questo in grado di contribuire al rafforzamento delle difese naturali dell’organismo (100 grammi di bacche contengono la stessa quantità di vitamina C di 1 chilo degli agrumi tradizionali).
- Propoli
La parola “propoli” è di derivazione greca: pro “davanti, in difesa” e polis “città”. La propoli è il terzo componente più importante dei prodotti delle api. È composto principalmente da resina (50%), cera (30%), olii essenziali (10%), polline (5%) e altri composti organici (5%), La propoli è il migliore antibiotico naturale e le sue proprietà erano note già parecchi secoli prima di Cristo.
I suoi estratti hanno numerose applicazioni nel trattamento di varie malattie a causa delle sue proprietà antisettiche, antinfiammatorie, antiossidanti, antibatteriche, antimicotiche, antimicotiche, antiulcere, antitumorali e immunomodulanti.
- Quercitina
La quercetina è un pigmento naturale appartenente alla famigli dei flavonoidi. È uno degli antiossidanti più abbondanti delle diete poiché è presente in molti alimenti. Tra quelli più ricchi in quercitina troviamo cipolle, mele, uva, bacche, broccoli, agrumi, ciliegie, tè verde, caffè, vino rosso e capperi.
Data la sua funzione di antiossidante la quercitina aiuta a combattere i danni dei radicali liberi, inoltre aiuta a ridurre gli stati infiammatori.
Tra le altre funzioni sembrerebbe che l’assunzione di quercitina
- Aiuta a migliorare le difese immunitarie
- Aiuta a ridurre l’infiammazione
- Allevia i sintomi nei soggetti allergici
- Aiuta a migliorare la prestazione fisica nell’esercizio di resistenza
- Ha effetto protettivo sulle cellule cerebrali
- Aiuta a mantenere la salute in generale.
Recentemente dal lavoro di ricerca condotto dal Dott. Bruno Rizzuti (Cnr-Nanotec di Cosenza) è emerso che la quercitina funziona da inibitore specifico per SARS-CoV-2 poiché ha un effetto destabilizzante su 3CLpro, proteina fondamentale per lo sviluppo del virus. In poche parole la quercitina legandosi alla proteina 3CLpro ne compromette la funzionalità e quindi la replicazione virus.
Per concludere vi invito a leggere le disposizioni del Ministero della Salute in materia di Covid-19 e mantenimento di adeguati stili di vita