I Sindaci dell’area geografica interessata dal fiume Noce insieme al comitato e alle associazioni chiedono al Presidente della Basilicata Bardi e al Presidente della Calabria Spirlì incontro congiunto e convocazione di un tavolo di confronto e di concertazione su San Sago a valle della determinazione dirigenziale della Regione Basilicata al Comune di Tortora ove si esprime parere favorevole di valutazione d’incidenza. Di seguito la nota integrale e in calce l’elenco dei sottoscrittori.
Il Comitato a Difesa del Fiume Noce raccoglie i contributi dei Sindaci e delle Associazioni della Valle.
È impegnato da ormai più di un decennio nella salvaguardia dell’ambiente fluviale di riferimento nella sua dimensione più consona, quella cioè dell’intero distretto naturale che costituisce Corridoio Ecologico di rilevanza Europea.
Nel caso in Oggetto si rileva la necessità di precauzione relativamente alla natura delle lavorazioni che vi si svolgono, nonché al rischio rilevante del danno da possibile spandimento in ambito non circoscritto e non soltanto di superficie (diversamente da quanto appare nel Documento in esame):
- sia in quanto le acque vengono utilizzate per scopi diversi, tra i quali l’uso agricolo e che interessano dunque perfino la catena alimentare, oltre che la salute di residenti e visitatori (alta frequentazione per transito e turismo),
- sia per l’incidenza sui caratteri dell’area Sic in prossimità, ma anche delle Riserve Marine lungo la costa e per le rilevanti caratteristiche naturali, pure formalmente riconosciute all’intero distretto ambientale,
- sia alla stessa insistenza dell’impianto su area golenale, per impropria ubicazione.
Cautela e prevenzione, si è convenuto, sono pertanto da osservarsi con adeguata esclusione e rimozione di qualsivoglia causa di rischio incombente, in quanto l’ambito si estende: dalla confluenza del torrente Pizinno nel Fiume Noce, fino a raggiungere il litorale tirrenico, con rischio di danno elevato e diffuso, in caso di incidente, per la contaminazione di zone di particolare interesse paesaggistico ad alta vocazione turistica e che sono dedite alla pesca, per le possibili eventuali conseguenze per tutta l’economia dei paesi rivieraschi.
Tanto perché in presenza di incidenti e danni già avvenuti e che, perciò, informano e allertano sulla circostanza che il rischio può intendersi ripetibile trasformando il tutto, anche in caso vi fosse una totale conformità dell’impianto, in un potenziale rischio totale (Intendiamo per Rischio totale quello espresso dal prodotto della pericolosità (probabilità di accadimenti, per quanto già accaduti) moltiplicato il valore degli elementi a rischio (caratteri ambientali e di salute) moltiplicato la loro vulnerabilità (articolo 5 del Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico – Quaderno n°1, Autorità interregionale del Bacino del Noce_2005).) e dunque di vera e propria bomba ecologica.

Nello specifico, si è celebrato giovedì 13 maggio ultimo scorso in Comune di Tortora il Consiglio Comunale Straordinario aperto a Istituzioni Locali, Associazioni e Cittadinanza.
Incontro partecipato e attivamente presidiato dai Sindaci della Valle, dal Presidente della Provincia di Cosenza (Dottor Franco Iannucci), dal Consigliere della Regione Calabria (Antonio De Caprio) Presidente della Commissione Contro la ‘Ndrangheta, dal Presidente dell’Arpab, dal Comitato stesso, da Libera Contro Mafie e Corruzione e da altre Associazioni.
Nel corso della discussione sono emerse considerazioni sulle criticità in gioco, sulle modalità e sulle motivazioni che hanno portato la Regione Basilicata ad esprimere parere favorevole in merito alla Vinca in oggetto.
Parere che è apparso a tutti i presenti decisamente inaspettato, attese le preoccupazioni più volte condivise anche in altri pubblici confronti:
- per la storia pregressa di vicende giudiziarie che hanno investito negli anni la località San Sago, in ambito del Comune di Tortora,
- per il Sequestro preventivo nel 2013 del sito di compostaggio per indebita occupazione di suolo demaniale con contestuale Revoca della Autorizzazione di costruzione, nel medesimo sito, di nuovo capannone per ampliamento dell’esistente,
- per il Sequestro preventivo dell’impianto di depurazione disposto dalla Procura di Paola il 27 novembre 2013 ed eseguito nel dicembre successivo,
- per l’Ordinanza di chiusura emessa dal Comune di Tortora il 24 marzo 2014,
- per la posizione assunta dalla stessa Regione Basilicata con nota 143813/23AB del 15 settembre 2017, che “ritenendo in diritto pure necessario sottoporre l’impianto a Vinca”, sosteneva che questa non soltanto fosse preliminare per il riesame dell’AIA ma anche “che fosse la Regione Calabria competente” a provvedere alla Valutazione di incidenza “con il necessario coinvolgimento degli Enti lucani”.
In particolare si è, altresì, evidenziata la necessità di chiarimento in merito:
- alla questione delle superfici interessate dall’impianto, che di volta in volta appaiono riportate con dimensioni differenti, nonché all’impossibilità di misurare il volume e perciò la capienza delle vasche, in assenza di indicazioni sulla loro profondità (Valutazione Impatto Ambientale 2005, AIA 2009, Vinca 2021),
- alla circostanza che i dati sono citati fino al 2011 (Arpacal e autocontrollo da parte della stessa Ditta conduttrice dell’impianto) e che mancano quelli riferibili al periodo che va dal 2012 al 4 dicembre 2013, lasso di tempo nel quale sarebbero avvenute le violazioni che hanno condotto al succitato Sequestro,
- al riferimento sul monitoraggio in autocontrolloposto in essere dal 2004 al 2011 e del quale la stessa Ditta conduttrice si propone, con le medesime modalità che avrebbe già eseguite, per un periodo triennale “a cadenza trimestrale”.
Si è ricordato anche, in definitiva, come in più occasioni si sia sollecitata la delocalizzazione dell’impianto, per la descritta fragilità del sistema ambientale che lo ospita e che del resto, per importanza del suo patrimonio naturale ed in virtù della sua stessa dimensione di patrimonio universale, si palesa non congeniale a natura, ubicazione e dimensione dell’impianto stesso.
E di quest’ultimo si è sottolineato come sia più consona la sua collocazione in area produttiva che sia, piuttosto, all’uopo specializzata.
Durante la discussione si è anche rilevata l’opportunità di utilizzo, in un Atto formale (la Vinca in oggetto che per sua natura dovrebbe avere l’obbligo di stabilire valori netti di assertività oppure in alternativa di esclusione), della semplice indicazione di “proposta”.
Si legge infatti nel testo: “… si propone di non ritenere necessaria l’assoggettabilità alla procedura di incidenza appropriata LIVELLO 2 …”.

Ancora, si è rilevata l’inderogabile e urgente necessità di produrre Istanza di Annullamento in Autotutela della Vinca in oggetto, con Atto che si allega di seguito e che con la presente si fa proprio.
Il vertice Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile (WSSD), l’Agenda 2030 dell’Onu, numerosi Atti di Indirizzo della UE e impegni formali assunti dal Ministero e dalle Regioni, sia in riferimento a Protezione Ambientale che a Partecipazione, hanno riconosciuto del resto che lo sviluppo sostenibile, al quale tutti siamo ormai chiamati, non può essere realizzato senza consenso e condivisione, evidenziando come si possa realizzare solo così un’effettiva collaborazione ed anche per evitare, in casi come questo, future eventualità di incomprensione.
Del resto la recente normativa (D.Lgs. 117/2017, Codice del Terzo Settore) impegna all’attuazione dei principi di sussidiarietà e di collaborazione tra differenti livelli di governance e presidio socio-territoriale.
Per tutto quanto esposto si ritiene che non sia più possibile rinviare un incontro urgente, e con la presente pertanto lo si chiede contestualmente all’istituzione di un Tavolo formale con gli Assessori all’Ambiente della Regione Basilicata e della Regione Calabria, con la presenza dell’ARPAB e dell’ARPACAL, al fine di sostenere una discussione proficua e chiarificatrice di quanto evidenziato e di ogni possibile ulteriore condivisione sull’argomento.
I sottoscrittori sono i Sindaci: Antonio Iorio di Tortora, Gennaro Marsiglia di Aieta, Maria Di Lascio di Lagonegro, Angelo Lamboglia di Lauria, Daniele Stoppelli di Maratea, Domenico Carlomagno di Nemoli, Anna Maiorano di Praia a mare (facente funzione), Franco Altieri di Rivello, Barbara Mele di San Nicola Arcella, Ludovico Iannotti di Trecchina; Anna Aversa per Libera Contro le Mafie, Presidio del Lagonegrese, Christian Merli per A.l.l.ba. srl, Enrico Di Giorgio per Legambiente Lauria, Giuseppe Ricciardi per Legambiente Maratea, Gianluca Cantisani per il Mo.V.I. Basilicata e Calabria; e, infine i portavoce per il Comitato a Difesa del Fiume Noce: Guido Alagia, Giuseppe Di Fazio, Giuseppe Della Guardia e Domenico Lentini.
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