Comunali Matera, Nicoletti (Centrodestra): “Progetto aperto alla costruzione di una nuova fase della città che metta al centro la comunità”

MATERA -“La candidatura a Sindaco è una responsabilità che ho deciso di accettare perché è il momento giusto per farlo, in un momento della mia vita professionale in cui sento di aver  maturato l’esperienza, i contatti e le relazioni giuste per prestare un servizio alla città a cui appartengo”.

È quanto sostiene il candidato sindaco della coalizione di centrodestra, Antonio Nicoletti che aggiunge:

“Sono consapevole che un sindaco può cambiare il destino di una città se riesce a lavorare al suo futuro senza sacrificarne il presente e che può riuscirci solo se tutti partecipano e danno il loro contributo a partire dalle piccole cose. Il mio è un progetto aperto alle idee e alle persone che vogliono partecipare alla costruzione di una nuova fase della città che metta al centro la comunità. Sono pronto ad ascoltare tutti con l’obiettivo di coinvolgere le forze più dinamiche e motivate della città”, spiega il candidato di centrodestra.

“Le priorità su cui intendo lavorare sono: il posizionamento della città nei settori del turismo e della cultura per garantire stabilità agli operatori economici che vi operano, ed il miglioramento della qualità della vita, non solo nel centro storico ma anche e soprattutto nelle periferie che spesso sono dimenticate. L’obiettivo è quello di trovare il giusto equilibrio tra la visione, e quindi tra la strategia di medio-lungo periodo, e la quotidianità di vita dei materani che deve essere in linea con l’immagine e la reputazione internazionale che Matera ha raggiunto. Opererò per cogliere e rendere concrete le opportunità di crescita economica ed occupazionale con particolare attenzione al settore dell’innovazione, lavorando di concerto con il Governo nazionale e con la Regione Basilicata per ridare a Matera la sua centralità nel territorio lucano e nel Mezzogiorno grazie anche alla sfida del 2026 in cui sarà Capitale mediterranea della cultura e del dialogo”, conclude Antonio Nicoletti.

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