RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO la nota inviataci dal già consigliere comunale di Lauria e Presidente del Comitato Pro Ospedale Francesco Osnato, in merito alla conferenza stampa tenuta dal Pd cittadino nella giornata di sabato
LAURIA (PZ) – Dopo aver ascoltato la conferenza stampa del PD lauriota non posso esimermi dal fare alcune considerazioni come concittadino e come chi ha partecipato ed intende partecipare attivamente alle dinamiche politiche del territorio.
Corsi e ricorsi storici, le dichiarazioni pubbliche del Segretario cittadino del PD Angelo Lamboglia, come un dejavu, mi riportano indietro nel tempo al 2011, quando da dirigente giovanile del PD prese le distanze dal suo partito contrapponendosi con forza ai Pittella, rei di monopolizzare la politica lauriota e di non favorire gli interessi dei laurioti di cui lui si ergeva a difensore.
Oggi il Segretario Lamboglia ripropone un’azione similare a quella intrapresa in passato, ovvero prende nuovamente le distanze, a suo dire nell’interesse della comunità lauriota, da chi a torto o a ragione ha inciso sulla storia politica di Lauria.
Ecco perché ho deciso di ripercorrere le scelte politiche di Lamboglia e parte della storia del PD che, volendo o nolendo con i relativi intrecci, hanno condizionato Lauria ed i laurioti.
Chi avrà la pazienza e voglia di leggere avrà qualche elemento in più per valutare se le diatribe politiche all’interno del csx lauriota si sono consumate e continuano ad alimentarsi nell’interesse dei cittadini, come la conferenza stampa vuol lasciare intendere, o nell’interesse personale dei protagonisti.
Lamboglia si candidò Sindaco alle comunali del 2011 con una lista di giovani contro il PD, capeggiato dal candidato Sindaco Mitidieri, impostando una campagna elettorale infuocata nella quale cavalcò l’antipittellismo e si propose come il nuovo che avanzava.
Lamboglia ottenne all’epoca un ragguardevole successo ma perse le elezioni e fece opposizione fino a quando ebbe delle garanzie per il suo futuro politico. Dico questo perché i fatti lo hanno confermato attraverso la sua candidatura a Sindaco come indipendente nella lista a trazione PD per il quinquennio 2016- 2021.
Lamboglia vinse le elezioni ed in corso di consiliatura tornò alla casa madre del PD procurando diversi mal di pancia negli assetti dell’amministrazione ed in primis con l’allora vicesindaco Bruna Gagliardi.
Questi mal di pancia si sono protratti al punto che la ricandidatura a Sindaco nel 2021, di prassi concessa al Sindaco uscente, non è avvenuta e, per evitare la spaccatura nelle fila del PD procurata dalla volontà di Lamboglia a ricandidarsi Sindaco e di Bruna Gagliardi a candidarsi Sindaco, la famiglia Pittella dovette necessariamente fare sintesi per non perdere le elezioni ed optare per la candidatura dell’allora Senatore Gianni Pittella, nonostante le perplessità che la duplicazione di mandato ( Senatore e Sindaco in caso di vittoria) e la sua poco affinità con la gestione delle problematiche comunali, secondo molti a ragion veduta, avrebbero potuto trovare conferme.
Lamboglia e la candidata Gagliardi in buon ordine accettarono la discesa in campo di Gianni Pittella, si spesero con forza e convinzione per la lista di appartenenza, nonostante il ridimensionamento delle reciproche aspettative, forse perché compensate presumibilmente dalle garanzie per il loro futuro politico.
Ma i mal di pancia sono continuati, alimentati dallo scontro avvenuto con la nomina del Segretario cittadino in casa PD tra Angelo Lamboglia e la soccombente Consigliera Bruna Gagliardi, la quale a sorpresa si candidò senza l’appoggio dei cugini Pittella.
Con il passaggio in Azione, la famiglia Pittella e gran parte dei loro fedeli ed ex piddini, oggi simpatizzanti Azione, hanno servito sul piatto d’argento nuovamente la possibilità al Segretario cittadino del PD Angelo Lamboglia ed alla Condigliera Bruna Gagliardi di cavalcare l’antipittellismo e la caduta libera del gradimento del Governo cittadino, ovvero coprire lo spazio di oppositori nell’ambito del csx lauriota, forti delle possibili future prospettive politiche, favorite dal ridimensionamento del Consigliere regionale Marcello Pittella a seguito di una candidatura parlamentare non vincente e forzata in Azione , e dalla scelta del Sindaco Gianni Pittella di dichiararsi anch’egli in Azione e, a suo dire, al termine della carriera politica.
Al Segretario del PD Angelo Lamboglia, circa il passaggio in conferenza stampa sull’Artroscan (Risonanza magnetica) e sui ventilatori dell’Ospedale di Lauria ceduti durante il suo mandato da Sindaco e non restituiti dopo l’emergenza Covid, ricordo quanto segue.
a) Angelo Lamboglia non si è affatto speso sull’Artroscan con la sua maggioranza nella consiliatura 2016 – 2021, quando ho fatto luce come Consigliere di opposizione sull’argomento in questione e sul suo finanziamento e successiva dotazione per l’Ospedale di Lauria; la mancata presenza della maggioranza nella Commissione ad hoc istituita e da me presieduta lo testimoniano. Oggi, guarda caso, parla di Artroscan, pensando che la memoria dei cittadini sia corta e che il sottoscritto non ricordi le varie posizioni assunte in passato, dove a farla da padrone è stata una ostentata primogenitura e non l’interesse della comunità garantita da una effettiva volontà a portare a casa il risultato;
b) le mie preghiere a non cedere i ventilatori, per non lasciare sprovvisto il nostro territorio di un servizio sanitario importante, sono state vane. Non ci voleva un mago per capire che non sarebbero più rientrati dopo essere stati ceduti ma l’allora Sindaco Lamboglia senza confrontarsi decise in tal senso.
Nell’ascoltare Bruna Gagliardi rilevo alcune pretestuose critiche.
1) Affermare che il Sindaco Gianni Pittella sia stato imposto da Roma, è un modo per esonerarsi da ogni responsabilità per la sua candidatura e per la sua futura azione politica, in quanto conseguenti a scelte non addebitabili ai militanti del PD lauriota. Ma è inverosimile che un Senatore della Repubblica nel suo paese abbia bisogno della Direzione centrale del partito per dirimere una controversia preelettorale ed evitare spaccature al fine di ottimizzare il risultato delle elezioni comunali;
2) la non presenza fisica del Sindaco Gianni Pittella la si sapeva in campagna elettorale e, nonostante ciò, Bruna Gagliardi ha taciuto il problema per portare acqua a sé ed alla sua lista. Il fatto che la Consigliera Gagliardi evidenzi ciò solo ora non è credibile ed è un offesa per chi ascolta;
3) nel ravvisare “la mancanza dei requisiti” da parte di Mimino Ricciardi come portavoce del Sindaco Pittella, evidenzia una contraddizione grande come una casa. La Consigliera Bruna Gagliardi dimentica che Mimino Ricciardi è stato il suo Capogruppo di maggioranza del PD nella consiliatura 2016-2021. Il ruolo di Capogruppo, come da lei ribadito sulla scorta di quanto affermato dal menzionato Capogruppo regionale del PD Cifarelli, è importante al pari del ruolo di assessore, in quanto chi lo riveste partecipa alle scelte dell’Amministrazione. A questo punto delle due l’una, o Ricciardi ha i requisiti sempre oppure non li ha mai avuti, pertanto, se non li ha oggi, non li ha avuti neanche ieri quando Bruna Gagliardi lo ha accettato come Capogruppo, nonostante la sua consapevolezza che avrebbe potuto arrecare danno ai cittadini per mancanza dei requisiti atti a svolgere tale funzione;
4) la Consiglier Bruna Gagliardi ha dichiarato che pur essendo stata la prima eletta, all’indomani delle elezioni ha scoperto che per vincoli parentali non poteva svolgere funzioni di Vicesindaco ed Assessore, pertanto ha trasmesso una missiva al Sindaco in cui affermava di non essere interessata a cariche da Vicesindaco e/o assessorili. A tale riguardo la domanda sorge spontanea: ma l’ex Vicesindaco Gagliardi non era lo stesso Vicesindaco che ha votato lo Statuto comunale rivisitato? Affermare ciò è come affermare che non conosce lo Statuto, nonostante abbia svolto la funzione di Vicesindaco o vuole ostentare uno spirito nobile che non vede la politica con l’occhio di chi si nutre di incarichi, pur essendo consapevole che ad essi oggettivamente non avrebbe potuto accedere?
Queste riflessioni spero abbiano fatto comprendere come i giochi di potere sono stati nascosti da un falso interesse per una comunità che ha da sempre offerto grandi suffragi ad un csx che ha pensato bene di autoalimentarsi grazie a delle posizioni di potere occupate a vari livelli istituzionali.
Oggi che questo potere è venuto meno, sia a livello regionale e sia a livello nazionale, emergono tutte le contraddizioni e la vera natura dei protagonisti, della serie: “quando l’acqua è poca la papera non galleggia”.
Mi scuso per essermi dilungato ma ascoltare tutte le verità da più angoli visuali è il sale della democrazia e dà modo di leggere le scelte e le posizioni dei protagonisti con maggiore consapevolezza.