Potenza – Promuovere il ricorso allo smart working sia nel pubblico che nel privato e costituire una rete territoriale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Queste le proposte presentate nei giorni scorsi al tavolo in prefettura dal segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, che ha convocato per oggi, a Potenza, alle 16, nella sede regionale del sindacato, in Via del Gallitello 56, una riunione del coordinamento industria e servizi per affrontare le problematiche legate al coronavirus.
“Il recente decreto del governo – spiega il numero uno della Cisl lucana – ha modificato il percorso di accesso allo smart working: dal 4 marzo, infatti, i datori di lavoro possono comunicare in modo semplificato e massivo i nominativi dei dipendenti che svolgono mansioni in telelavoro. Si tratta di una novità normativa importante che, anche se adottata in un contesto straordinario, potrebbe consentire il decollo di tale modalità lavorativa, sia nelle aziende private, sia nella pubblica amministrazione, in linea con le migliori esperienze europee”.
“In tal senso, la recente circolare diramata dal ministro della funzione pubblica Dadone che punta a chiudere la fase di sperimentazione individuale e a portare a regime il lavoro agile nella pubblica amministrazione – continua Gambardella – è un segnale incoraggiante e un’opportunità che va raccolta anche nella nostra regione, coinvolgendo adeguatamente le organizzazioni sindacali di categoria. In un territorio come quello lucano, che si caratterizza per un’orografia particolarmente complessa e un persistente deficit strutturale dei collegamenti, lo smart working sarebbe una scelta positiva anche per tenere in vita i piccoli paesi, oggi a rischio spopolamento, e per ridurre al contempo il congestionamento delle città capoluogo”.
Altro tema affrontato da Gambardella è quello della rete territoriale dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, meglio noti come Rls. Per il segretario della Cisl “in questa fase di emergenza sanitaria è quanto mai opportuno mettere in rete queste figure per condividere protocolli, esperienze e conoscenze con l’obiettivo di elevare in ciascuna azienda la consapevolezza di ogni lavoratore circa i rischi e i comportamenti corretti da tenere per contenere il contagio. Tale rete andrebbe istituzionalizzata, andando oltre l’attuale fase di emergenza, come forma di presidio stabile territoriale sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro in grado di dialogare strategicamente con le istituzioni preposte alla sorveglianza e alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali”, conclude il segretario della Cisl.