POTENZA – “Su temi emergenziali il presidenti Bardi non esiti ad agire in sinergia con tutto il Consiglio regionale. Dinanzi ad emergenze, come quella del Coronavirus, che oltre ad essere sanitarie hanno risvolti economici e di tenuta sociale, il senso di responsabilità di ognuno di noi prevale sulla caccia all’errore”.
Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Marcello Pittella che aggiunge: “In questi giorni si è fatto un gran parlare di ordinanze, provvedimenti e comunicazioni sbagliate sulle quali mi esimo dall’esprimere qualsivoglia valutazione. Sottolineo però che mai come in questi casi sia necessaria la politica, intesa come capacità di relazioni più ampie, di ascolto e di condivisione delle esigenze in una scalarità di priorità, affidate ai vari livelli istituzionali, dal nazionale al locale. E se lo stesso Bardi ha ammesso un’assenza in questo senso, faccio appello affinché si riparta e ci si prepari tutti insieme onde evitare ulteriori problemi legati al blocco di molti comparti in tutto il Paese. La proposta è che si appronti un decalogo di cose da fare in uno alle richieste da rivolgere al governo nazionale”.
“Si convochino – dice – i sindaci che sono l’anello più prossimo ai cittadini, si discuta con i settori agroalimentare e produttivo, con i sindacati e le parti datoriali sulle eventuali ricadute e su come affrontarle; allo stesso modo ci si raccordi con l’Università e l’Ufficio scolastico regionale. É indubbio e rassicurante l’assenza di casi di Coronavirus in Basilicata, ma è altrettanto indubbio che le misure adottate nei giorni scorsi dai vari livelli istituzionali in uno alle paure di noi tutti stanno modificando stili di produzione e consumo”.
“Ecco perché è importante – prosegue Pittella – mantenere la guardia alta sul versante sanitario e muoverci per tempo negli altri settori. Proviamo ad arginare le perdite nell’economia lucana, a non frenare l’export e il turismo soprattutto nel materano. Si strutturi cioè una cornice entro la quale muoversi e si agisca in maniera unitaria per dare più forza alle eventuali iniziative che, se lasciate al singolo, rischiano di essere improduttive, se non controproducenti”.
“Un’emergenza – conclude – non ha colore politico, ma impone l’obbligo dell’impegno comune, da qualsiasi banco si parli. Sono certo che il Presidente coglierà il mio invito e lavori per superare questo momento”.