EDITORIALE – Tra gli interventi che si sono succeduti nel corso dell’appuntamento settimanale dell’Associazione Luca Coscioni, intitolato “Coronavirus Scienza e Diritti, affrontare l’emergenza, preparare il futuro” moderato dai vertici dell’associazione, quello di Enrico Bucci, Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia, è stato a mio parere particolarmente interessante.
Innanzitutto Bucci ha premesso: “Il virus non scomparirà, vedremo riprese di focolai epidemici in territori che ne erano usciti. La comunicazione scientifica è in crisi: studi di cattiva qualità basati su un insufficiente potere statistico possono essere usati dalle autorità che supportano uso di soluzioni come la Clorochina (come fa Trump).”
Il prof. Bucci ha poi ulteriormente approfondito la questione della cd. Fake science precisando che un esempio di cattiva produzione scientifica è il caso Avigan, una bufala inventata da uno youtuber, che ha portato a sperimentazioni e alla contemporanea richiesta di autorizzazione all’AIFA, senza il minimo supporto di evidenze solide sull’efficacia contro il virus, se non uno studio cinese passato da ‘ritrattato’ a ‘sospeso’”.
In buona sostanza, ha illustrato Bucci,
“Ci stiamo affidando a spazzatura scientifica, rilanciata da una cassa mediatica continua. L’improvvisa attenzione alla scienza sta portando all’abbassamento dello standard di qualità del prodotto. Ci troviamo molto presto a recepire informazioni false, che è peggio che non avere informazioni. Risulta urgente un centro di controllo della qualità della produzione e della comunicazione scientifica”.
La situazione è grave e può essere esemplificata dalla circostanza che su un database di 1636 pubblicazioni scientifiche su PubMed a partire da gennaio 2020, oltre la metà delle pubblicazioni sul Covid è composta di editoriali e lettere.
Sono scritti (non articoli nel senso proprio del termine) che discettano di veicolazione in aria del virus, di propagazione negli animali domestici, senza alcuna base scientifica.
Bucci evidenzia come anche le discussione sull’Idrossiclorochina è stata avanzata senza alcuna evidenza sulla sua efficacia.

Del resto lo stesso Marco Gentili, il Co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni, in apertura della sessione, aveva evidenziato: “In questi giorni di emergenza, appare quanto mai necessaria, al fine di contenere gli effetti della pandemia e soprattutto, di non creare ulteriori disagi ad una situazione economico sociale già precaria, la correttezza delle notizie e delle informazioni diffuse.
Mi riferisco al fenomeno delle così dette fake news, alle notizie senza alcuna base di correttezza né scientifica, né tantomeno morale, lasciate circolare per destabilizzare le istituzioni democratiche o per fini di propaganda politica.”.
Peggio fa solo chi continua a mettere in circolo teorie strampalate sulla diffusione del virus, creato in laboratorio, per una qualche forma di complotto geopolitico o chi ancora ne nega la reale portata, chi propone cure non basate scientificamente, chi vende tamponi fai da te, fino all’uso delle candeggina sulle zampe degli animali…
La quarta sessione si terrà sabato 11 aprile dalle 9,45.
Per approfondire https://www.associazionelucacoscioni.it/