Covid: la testimonianza coraggiosa e piena di speranza del dottor Chiacchio

Nemoli (PZ) – Riportiamo il post pubblicato dal dottor Alfonso Chiacchio in seguito alla sua positività al covid.

“Squilla il telefono di notte! Capita, anzi mi capita spesso con il lavoro che faccio, il lavoro con cui vivo e per cui vivo. Stavolta non è una telefonata di una paziente , ma è una telefonata con cui mi si comunica che divento un paziente.
Pensavo di essere preparato a questo; chi esercita la sua professione in ospedale deve esserlo! Invece mi sorprende, mi assale non lo sconforto, ma la rabbia.
Poi il pensiero va alla mia famiglia che già non vedo da alcuni giorni, a mia madre che voglio e devo proteggere, al mio reparto con i problemi da risolvere, soprattutto alle pazienti.
Mi consola il fatto che mi sento bene e che il mio isolamento preventivo ha preservato la mia comunità e i miei familiari.
Quando ho avuto coscienza della possibilità del contagio mi sono chiuso nella mia oasi in campagna evitando contatti con familiari e pazienti nel mio studio.
Purtroppo ho dovuto (!) lavorare in ospedale perché per noi sanitari non è prevista la quarantena.
Soltanto alla fine il pensiero va alla mia salute, nella speranza di battere questo demone … ho troppe cose da fare ancora in questa vita”

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