Da alter ego di Totò a “suocero burbero”. Il cinema italiano piange la poliedricità di Carlo Croccolo

EDITORIALE – Per i più giovani era il suocero burbero di “Tre Uomini e una gamba”, nel quale è memorabile tutt’oggi il suo fermo immagine con il fucile imbracciato davanti all’arco di casa. Ma Carlo Croccolo, scomparso oggi all’età di 92 anni, vanta una carriera artistica come pochi, sempre protagonista accanto ai grandi del cinema italiano.

Grande spalla di Totò, col quale ha recitato in 47 morto che parla, Miseria e nobiltà e Signori si nasce, è stato anche protagonista in Ragazze da marito con Eduardo de Filippo e in Non è vero… ma ci credo con Peppino de Filippo. Grande cultore e “pioniere” del teatro e cinema partenopeo, Croccolo è stato anche un grande doppiatore, dopo Alberto Sordi, è stato lui a prestare la voce ad Oliver Hardy, interprete di Ollio della coppia Stanlio & Ollio. In alcuni casi ha doppiato anche la voce di Stanlio. Celebri poi le sue doppiature di Totò per alcune scene realizzate in esterno, a cui l’attore non poteva presenziare a causa dei suoi problemi alla vista.

Talento e carisma che gli valsero anche un David Di Donatello per l’interpretazione in O’ re di Luigi Magni, per un totale di ben 118 film interpretati, tra cui anche Ieri, oggi domani di Vittorio De Sica.

I funerali si terranno nella sua Napoli domani 13 ottobre 2019 alle ore 16:00 presso la Chiesa di San Ferdinando in Piazza Trieste e Trento.

L’ultimo saluto a un maestro del nostro cinema e del nostro teatro, un baluardo di quella Napoli fiera e creativa che negli anni del dopoguerra seppe stupire il mondo artistico e non solo.

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