Dai giovani, troppo spesso ingiustamente denigrati, arrivano anche storie di competenza e passione

EDITORIALE – Capita spesso di ascoltare giudizi poco edificanti, se non denigratori, sulla generazione giovanile del nostro tempo.

I più frequenti: i giovani di oggi sono pigri, indolenti, privi di slanci, di spirito d’iniziativa; non sono in grado di costruire il loro futuro, amano gli agi e le comodità, non sanno affrontare le difficoltà…e tanto tanto ancora!

Sono opinioni che, a volte, fotografano una realtà che, per cause varie, è conseguenza del disagio e dell’inadeguatezza sociale della nostra epoca. L’aspetto che più mi colpisce, tuttavia, è quello di fare di “tutta l’erba un fascio”, estendendo giudizi negativi a una intera generazione quando, in realtà, nell’universo giovanile esistono migliaia di situazioni e comportamenti diversi, che non possono essere ingabbiati in uno stereotipo semplicistico o legati a luoghi comuni che non sempre corrispondono alla realtà.  

L’esperienza legata alla mia salute, che ho vissuto di recente, me ne ha dato la conferma, rafforzando il mio convincimento di avere sempre e comunque un atteggiamento di fiducia e di speranza nei riguardi di tanti giovani della nostra epoca, veri esempi di serietà, di passione e di senso di responsabilità. 

Una grave infezione alle ghiandole salivarie mi ha costretto, a ridosso delle festività natalizie, a recarmi di urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale di Lagonegro, dove ho ricevuto un primo intervento per accertare l’entità dell’infezione. Importante è stato l’appuntamento fissato per il giorno dopo con l’otorino, per mia fortuna, di turno, una volta a settimana, proprio quel giorno. 

Con la mia guancia gonfia e deforme, afflitta da un dolore persistente da diversi giorni, mi sono ritrovata al cospetto di una giovane donna, la dottoressa Valeria Fiore, specializzata in otorino laringoiatra, che, accogliendomi con un sorriso, ha dimostrato subito grande competenza e alto valore professionale, sottoponendomi ad un intervento immediato di urgenza svolto con perizia e abilità non comuni. Già dopo l’intervento ho iniziato a stare meglio (non avvertivo più quel dolore acuto e persistente) al punto di esprimerle la mia gratitudine sincera e sentita, attribuendole l’espressione: “sei stata il mio angelo!” Una cura appropriata mi ha permesso di risolvere in una settimana il mio problema.  

Voglio credere fermamente che, al pari della dottoressa Valeria Fiore, alla quale esprimo pubblicamente il mio ringraziamento , la mia riconoscenza e la mia gratitudine, siano tanti i giovani che, adeguatamente seguiti e sostenuti, con il loro potenziale di doti creative, con le loro capacità e con le loro passioni, contribuiscano a rendere migliore questo “nostro mondo”.