Decreto Cultura 2025, illustrati contenuti e opportunità

POTENZA – Il decreto Cultura 2025, oggi legge dello Stato, traccia le linee guida per una nuova politica culturale, che avrà i suoi cardini sul Piano Olivetti e sulla cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato.

Ma quali sono gli ambiti d’intervento e quali le opportunità che possono nascere per le imprese culturali? Se ne è parlato questa mattina nella sala Inguscio della Regione Basilicata, in un seminario tecnico-informativo dal titolo “Strumenti per la promozione della cultura”. Tra i relatori il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il capo del Gabinetto del presidente, Gianpiero Perri, il capo segreteria del sottosegretario di Stato alla Cultura sen. Borgonzoni, Vito D’Adamo, il direttore generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Antonio Nicoletti.

Bardi: opportunità per promuovere la cultura in Basilicata

Seminario dedicato al Decreto Cultura 2025. Quali possibili riflessi sul territorio lucano?

Si è tenuto questa mattina, nella Sala Inguscio della Regione, il seminario tecnico-informativo dedicato al Decreto Cultura 2025. Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza strategica del decreto e i riflessi positivi che potrà avere sul territorio lucano. “Il Decreto Cultura 2025 – ha detto – rappresenta una svolta significativa nelle politiche culturali italiane, offrendo strumenti concreti per valorizzare il nostro straordinario patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico. La Basilicata possiede una ricchezza culturale unica e questo provvedimento ci mette nelle condizioni di rafforzare ulteriormente il legame tra cultura, sviluppo economico e coesione sociale”.

Un sentito ringraziamento è stato rivolto dal Presidente a Vito D’Adamo, Capo segreteria del sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, intervenuto per illustrare nel dettaglio i contenuti del Decreto. Presenti anche relatori di spicco del panorama culturale regionale: Luigina Tomay, Vincenzo Mario Lombardi, Filippo Demma e Luigi Catalani, oltre ad Antonio Nicoletti, Direttore generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019. L’incontro è stato moderato da Gianpiero Perri, Capo di Gabinetto della Presidenza regionale.

Tra i punti salienti evidenziati da Bardi spiccano le nuove opportunità di finanziamento e gli incentivi fiscali previsti dal decreto, nonché lo sblocco dei fondi 2023-2024 da parte dell’Agenzia della Coesione, che permetteranno la realizzazione di progetti innovativi e inclusivi in ambito culturale. “Con il supporto di queste risorse – ha continuato Bardi – intendiamo sostenere i giovani talenti, le start-up creative e promuovere una fruizione moderna e accessibile dei beni culturali, con particolare attenzione ai piccoli borghi e alle aree interne della nostra regione. Il Piano Olivetti per la Cultura, previsto nel decreto, risponde pienamente a questa esigenza, puntando sulla rigenerazione culturale delle periferie, la valorizzazione delle biblioteche, degli archivi e del settore editoriale”.

Uno degli aspetti più rilevanti per la Basilicata riguarda la cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato. Bardi ha ricordato che nel 2026 Matera sarà Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo, condividendo questo titolo con la città marocchina di Tétouan. “Un’occasione straordinaria – ha sottolineato – per rafforzare il ruolo di Matera come crocevia di dialogo e inclusione tra le sponde del Mediterraneo”. Non è mancato un accenno alla Convenzione Europea del Paesaggio, di cui quest’anno ricorre il 25° anniversario. “In collaborazione con l’assessore all’ambiente Laura Mongiello – ha concluso Bardi – la Regione sta già lavorando a un programma di celebrazioni per sottolineare il valore del paesaggio come bene culturale e identitario”. A tal proposito, Mongiello ha annunciato si essere in dirittura d’arrivo sul Piano Paesaggistico: “Mancano pochi giorni alla conclusione della consultazione pubblica – ha detto – e finalmente potremo dotarci di uno strumento fondamentale che rappresenta non solo un atto tecnico, ma anche un’occasione di partecipazione e condivisione con la comunità”.

L’intervento di D’Adamo sul Decreto Cultura 2025 è stato il fulcro dell’incontro: “Un’attenzione particolare – ha detto – è riservata agli istituti culturali della Basilicata che devono essere messi nelle condizioni di accedere con regolarità e tranquillità ai contributi pubblici, soprattutto per quanto riguarda la promozione e la produzione culturale. Abbiamo rilevato che, nonostante la vivacità del territorio lucano, sono state presentate poche domande per i contributi agli istituti culturali. È nostro compito supportare questi enti affinché possano partecipare pienamente a tutte le opportunità di finanziamento disponibili”. D’Adamo ha richiamato l’attenzione su alcune realtà strategiche: “In Basilicata operano tre fondazioni importanti, tra cui la Fondazione Leonardo Sinisgalli che promuove la straordinaria figura del poeta-ingegnere fondatore della ‘Civiltà delle Macchine’. È fondamentale lavorare affinché questa fondazione e altre simili siano inserite nella Tabella Triennale degli Istituti Culturali di Valenza Nazionale, riconoscendo il loro contributo alla cultura italiana”.

A sostegno di questo obiettivo, D’Adamo ha invitato le istituzioni competenti a prendere contatti diretti con le fondazioni culturali presenti in regione, al fine di rafforzarne il ruolo anche come fondazioni di ricerca e sviluppo in collaborazione con realtà industriali e private, evidenziando, inoltre, la disponibilità di diversi soggetti privati a sostenere tali iniziative.

Quello di stamane è un primo appuntamento sul tema della cultura. Bardi ha annunciato che seguirà, a stretto giro, un incontro dedicato alle politiche locali  per integrare le direttive del Decreto nel futuro Piano Strategico regionale. “Vogliamo garantire che ogni risorsa messa a disposizione dal Governo – ha detto il Presidente – sia utilizzata nel modo più efficace possibile, facendo della Basilicata un modello di riferimento per le politiche culturali italiane”.

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