POTENZA – “Sono 51 i luoghi indicati per ospitare i siti nucleari e in Basilicata ci sono anche Bernalda, Montescaglioso, Irsina, Montalbano Jonico, Genzano di Lucania. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato sul proprio sito l’elenco delle aree idonee per il deposito nazionale delle scorie nucleari, contenuto nella Carta Nazionale delle Aree Idonee. Siamo stati, siamo e saremo contro ogni eventuale scelta che preveda lo stoccaggio e/o deposito di scorie nucleari in Basilicata. Come nel 2003 al governo nazionale c’è il centrodestra; questa volta anche il Governo regionale è dello stesso segno politico. Bardi non svenda la Basilicata al cospetto di una ricandidatura alle prossime elezioni”. Questa la dichiarazione del consigliere regionale del Partito democratico, Roberto Cifarelli.
“La Cgil Basilicata ribadisce la propria netta contrarietà a ogni ipotesi di allocare in Basilicata il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi. Difenderemo a tutti i costi il territorio da ogni tentativo di depredazione ulteriore e se sarà necessario siamo pronti alla mobilitazione. Sono trascorsi vent’anni dalle 15 giornate di Scanzano quando come Cgil eravamo in prima fila insieme a un’intera società civile per difendere la nostra regione e il solo riecheggiare della possibilità che il governo individui ancora una volta la Basilicata tra le aree potenzialmente idonee per lo stoccaggio delle scorie nucleari riaccende la stessa contrarietà di allora. La Basilicata è già dato molto al Paese in termini energetici senza alcun impatto diretto sull’occupazione, con conseguenze dal punto di vista ambientale di cui probabilmente ancora non siamo pienamente a conoscenza. Oggi la Basilicata deve essere prima linea per la sfida energetica e la sostenibilità ambientale che si basa su energie alternative. è questo il momento di costruire un’altra idea di sviluppo, uno sviluppo sostenibile che valorizzi le tante potenzialità della nostra regione”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega.