POTENZA – Nella serata di venerdì 22 settembre nella Casa Circondariale di Potenza, un detenuto italiano che rientrava dal permesso premio è stato bloccato dalla Polizia Penitenziaria, poiché è stato trovato in possesso di un cospicuo quantitativo di sostanza stupefacente. Il detenuto quarantacinquenne, prima di fare rientro in carcere, dopo aver trascorso un periodo di permesso premio a Taranto con i propri familiari, ha introdotto tra l’ampolla rettale e il proprio ano il quantitativo di droga, accuratamente occultata all’interno di una capsula, con l’intenzione di espellerla una volta giunto in reparto detentivo, con la presumibile intenzione di cederla anche ad altri reclusi.
La notizia viene data dal Segretario Regionale del primo sindacato di categoria della Basilicata Saverio BRIENZA, che esprime il plauso del S.A.P.Pe. – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – agli uomini e alle donne del Corpo, che nonostante la carenza di organico e i pochi mezzi a disposizione, ieri sera sono riusciti ad evitare che il quantitativo di droga venisse portato a destinazione dal detenuto ingrato allo Stato, che gli aveva pure concesso un permesso premio da trascorre fuori dal penitenziario. I Baschi Azzurri di Potenza, ma anche di tutti gli Istituti lucani, sono costantemente impegnati con abnegazione a contrastare il traffico di sostanze stupefacenti e della introduzione illecita di strumentazione che consente di comunicare con l’esterno (micro-telefonini e smartphone). Ormai la popolazione detenuta, quella che non intende seguire i processi rieducativi e di reinserimento, nonostante le notevoli opportunità trattamentali che la struttura penitenziaria di Potenza offre, cerca in ogni modo di sovrastare le regole interne del carcere, con ogni mezzo possibile, per continuare il ruolo delinquenziale.
In tutto ciò la Polizia Penitenziaria è assorbita con turni massacranti e sproporzionati rispetto alle previsioni contrattuali, assumendo comunque ogni compito con la massima efficienza anche nei confronti di detenuti che andrebbero gestiti in ambiti completamente differenti da quelli carcerari. L’Amministrazione Penitenziaria, conclude il Segretario Regionale Brienza, dovrebbe investire con maggiore impegno attraverso una dotazione strumentale più efficiente, assunzioni ulteriori di Polizia Penitenziaria ormai insufficienti e, ancora, rivedere l’esecuzione della pena dei detenuti attraverso l’istituzione di circuiti penitenziari più corrispondenti alle realtà penitenziarie e riguardo alle criticità che mettono a rischio ogni giorno la sicurezza degli Istituti di pena e di conseguenza dei cittadini.