Di recente, nel Santuario di Lauria, nella cappella del Beato Lentini, si può ammirare e venerare un’antica statua di  Gesù Bambino

EDITORIALE – Il 12 ottobre 2024, in occasione della ricorrenza del ventisettesimo anno dalla Beatificazione del nostro amato Don Domenico, i numerosi fedeli che gremivano la chiesa hanno notato davanti all’altare maggiore  un Bambinello custodito in una campana di vetro. La curiosità era tanta: tutti volevano sapere la provenienza e il significato di quella bellissima statua. Al termine della solenne Celebrazione Eucaristica, il parroco Don Michelangelo Crocco ha rivolto un ringraziamento alla famiglia Caricchio–Gugliotti per aver donato la statua del Bambinello a devozione del Beato Lentini, “affinchè la sua presenza nella nostra chiesa porti conforto e protezione a tutti, soprattutto nei momenti della malattia” (sono queste le intenzioni della famiglia). 

La statua, di ottima fattura e curata nei minimi particolari, risale ai primi anni dell’800 e fa parte di un lascito ereditario di famiglia. E’ particolarmente emozionante e di grande valore emotivo il racconto della donatrice, la mia amica Amalia Caricchio. Significative le sue parole: “ Il Bambinello è stato, sin dalla mia nascita, testimone della mia crescita , custode dei miei ricordi più cari, delle mie gioie, delle mie sofferenze, insieme a una statua della Madonna Immacolata, risalente sicuramente allo stesso periodo”.

Parlando del Bambinello, Amalia non può non ricordare la storia dell’antenato, Francesco D’Onofrio (fratello della nonna paterna, senza figli), dal quale la sua famiglia ereditò, a Trecchina, la casa, custode del Bambinello, dove è vissuta fino al suo matrimonio.

A Trecchina tutti hanno sentito parlare di Francesco D’Onofrio, un benefattore che visse a cavallo dei secoli ‘800 e ‘900. Nativo di Piano dei Peri, frazione di Trecchina, a venti anni partì per il Portogallo, dove mise a frutto le sue capacità di esperto artigiano del rame e dell’ottone, raggiungendo un cospicuo benessere economico. Non interruppe mai il legame con la sua comunità. L’amore per l’Italia e soprattutto per la sua Piano dei Peri lo riportò in patria nel 1920. Con determinazione e generosità s’impegnò per risollevare le condizioni di vita del suo popolo, puntando principalmente sull’istruzione. Per sconfiggere l’analfabetismo fece costruire, a sue spese, la prima scuola a Piano dei Peri, donò alla chiesa una campana e l’orologio, così come donò una grande campana alla Parrocchia di San Michele Arcangelo, a Trecchina. Aiutò economicamente molte famiglie povere. Per i suoi meriti, D’Onofrio fu nominato Cavaliere della Corona d’Italia e fu insignito del Diploma di Prima Classe con relativa medaglia d’oro dal Ministro dell’Istruzione Nazionale, per avere privilegiato l’istruzione.

La donazione alla nostra parrocchia del Bambinello ha portato in luce una storia avvincente, intessuta di grandi valori umani, di lodevoli atti di generosità, di legami profondi con la propria Terra natia. E’ forse questo un segno divino legato a questa bellissima statua di Gesù Bambino, che la nostra comunità, grata, custodirà nella sua Chiesa Madre.