EDITORIALE – Il 3 dicembre è la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, istituita nel 1981, Anno Internazionale delle Persone Disabili, dall’Assemblea generale dell’ONU.
Una giornata che ha lo scopo di promuovere il benessere e una più diffusa conoscenza sui temi della disabilità, per sostenere la piena inclusione delle persone disabili in ogni ambito della vita e, infine, per scongiurare ogni forma di discriminazione e violenza.
Dal 1993, inoltre, il 3 dicembre è diventato anche Giornata Europea delle Persone con Disabilità, come deciso dalla Commissione Europea in accordo con le Nazioni Unite.
Per la verità, negli ultimi anni molto è stato fatto, specialmente in termini culturali. Siamo passati da una forma arcaica di pietismo ad un diverso e più articolato approccio alla persona; le idee e le soluzioni del passato, seppur con lentezza, stanno lasciando spazio a rappresentazioni della disabilità più realistiche e, soprattutto, più rispettose della persona disabile.
Eppure, tanto ancora resta da fare se, proprio ieri, il 2 dicembre 2019, l’Associazione Luca Coscioni, realtà promotrice della libertà di ricerca scientifica e da sempre attiva contro ogni forma di discriminazione, ha inoltrato l’ennesima diffida alla Regione Basilicata in risposta alle segnalazioni di persone con disabilità che non riescono ad accedere agli ausili di cui hanno bisogno, come ad esempio le carrozzine con unità posturale.
Diffida già recapitata, in passato, alla Basilicata e a tutte le altre regioni perché i bandi di gara che venivano (e vengono) indetti non risulterebbero conformi alla legge.
A livello nazionale, l’Associazione Luca Coscioni, per la Giornata delle Persone con Disabilità, ribadisce i punti chiave della sua battaglia di civiltà:
-realizzare la piena attuazione della “Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità del 2006”, garantendo l’applicazione dei Piani di Eliminazione delle barriere architettoniche su tutto il territorio con inclusione dell’eliminazione di barriere architettoniche anche per gli esercenti attività commerciale privata;
-istituire l’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità, nelle modalità esattamente previste dalla Convenzione ONU e non secondo le modalità attualmente in vigore;
-procedere affinché le tipologie di ausili contenuti nel Nomenclatore Tariffario, destinate ai bisogni più delicati e complessi, non siano acquistate e fornite per mezzo di gare d’appalto nelle modalità previste dalla nuova normativa la quale, purtroppo, non tiene conto delle diverse disabilità;
-promuovere l’istituzione di un Comitato “super partes” sui Livelli Essenziali di Assistenza che non sia composto da rappresentanti delle Regioni;
-sollecitare provvedimenti per la piena equivalenza in ogni sede della Firma Digitale alla firma autografa, per consentire a chi non può firmare di poter comunque apporre la propria sottoscrizione.
Come dicevo: molto è stato fatto ma tanto resta ancora da fare.