Domande e risposte sull’emergenza idrica

POTENZA – In questo spazio, la Regione Basilicata riepiloga tutte le domande e le risposte, pubblicate sulla pagina Facebook dell’Ente, relative alla crisi idrica. Interrogativi che giungono anche dai cittadini e che vengono girati agli enti competenti per poter rispondere in maniera chiara e puntuale.

Qui il riepilogo dei quesiti già pubblicati sul social.

Quali lavori si faranno sulle dighe lucane per evitare che la crisi idrica di questi mesi si ripeta in futuro?

Il primo obiettivo è aumentare la capacità di accumulo di acqua: entro marzo 2026 sarà completato lo schema Basento-Bradano con il collegamento dell’adduttore tra Acerenza e Genzano (importo finanziato 9 milioni di euro). Previsti e finanziati interventi anche per le dighe di Conza, Saetta e per lo schema Ofanto (in totale 11,5 milioni di euro) e l’interconnessione degli schemi Basento-Bradano e Ofanto (30 milioni). Quanto al Camastra, il commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, ha candidato al Pniissi (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico) un intervento di pulizia e rimozione dei sedimenti (30 milioni di euro) e la realizzazione di un nuovo scarico in grado di intercettare il canale naturale a valle della diga, nel comune di Trivigno (31 milioni). Acque del Sud, infine, ha programmato altri interventi, per un totale di 57 milioni, che riguardano Monte Cotugno, Pertusillo, le traverse Agri, Basento, Sarmento e Tauro. Opere che saranno completate tra il 2026 e il 2027.

Perché la scorsa estate è stato vietato l’uso del Basento per irrigare i campi del Metapontino?

Dalle analisi delle acque prelevate nel Materano era emersa una elevata carica batterica e dato che l’acqua, per uso irriguo, viene utilizzata senza trattamenti di potabilizzazione, ne era stato sconsigliato l’uso a tale scopo. Si tratta di batteri che vengono abbattuti dal processo di potabilizzazione quindi non più presenti nell’acqua all’uscita dal potabilizzatore.

A quanti controlli viene sottoposta l’acqua prima di arrivare nelle case dei cittadini. E chi controlla i depuratori che scaricano nel fiume Basento?

Acquedotto lucano prevede tre controlli al giorno, tutti i giorni, compreso la domenica. Il primo è sul cosiddetto “Camastrino”, dove confluisce l’acqua del Basento. Successivamente il flusso idrico arriva nel vascone di accumulo di acqua grezza a Masseria Romaniello, qui avviene il secondo campionamento. Il terzo, invece, viene effettuato all’uscita dal potabilizzatore prima che l’acqua venga immessa nei serbatoi di accumulo per la distribuzione. Complessivamente il processo richiede tempistiche lunghe, tenuto conto che l’acqua impiega nove ore per raggiungere la vasca del grezzo partendo dal “Camastrino”, a cui si aggiungono altre venti ore per completare il percorso e raggiungere la vasca di accumulo. La potabilizzazione, infine, ne richiede altre 4/5. Acquedotto lucano controlla anche i cinque depuratori che scaricano nel fiume (Potenza, Pignola, Vaglio, Brindisi di Montagna e Trivigno) con prelievi dal lunedì al venerdì.

Il Basento era l’unica soluzione per fronteggiare la crisi idrica del Camastra?

Sì, considerando anche i tempi imposti dall’emergenza, perché è l’unica risorsa che può garantire una portata costante di 400 litri al secondo di acqua, più o meno quanto in grado di dare oggi il Camastra. Nessun’altra fonte può garantire lo stesso volume d’acqua.

La Basilicata è ricca di sorgenti. Non potevano essere utilizzate quelle al posto del Basento?

Già si utilizzano le sorgenti di buona qualità (Fossa Cupa, Aggia, Capo d’Agri ed altre). Il loro contributo complessivo è oggi di soli 350 litri al secondo per effetto della riduzione delle portate dovuta alla siccità. Tra agosto e settembre, in piena emergenza, sono state ripristinate anche le sorgenti di Corvino e Pozzo Colombaia che assicurano circa 70 litri al secondo.

Si stanno cercando altre fonti alternative per incrementare i volumi d’acqua?

Sì, tra Val d’Agri e lago Pantano con indagini geologiche per scavare pozzi che siano utili. Sono in fase di riconversione a fini potabili di un pozzo e di una sorgente gestiti dal Consorzio di bonifica. Potranno garantire, nel complesso, oltre 50 litri al secondo. Si tratta di contributi importanti ma marginali ma rispetto ai 400 litri al secondo che assicura il Basento.

Perchè in alcune case l’acqua che sgorga dai rubinetti ha un colore marrone o rossastro?

È “colpa” delle tubazioni rimaste vuote per un po’. Nelle condotte c’è sempre un biofilm, una patina che si crea sulla superficie del tubo. Quando le svuoti, questo film si stacca in parte e quando le riempi di nuovo la pellicola viene trasportata con l’acqua donando un colore marrone-rossastro. Per un periodo iniziale l’acqua potrebbe avere queste caratteristiche. Acquedotto lucano cerca di evitare l’inconveniente in fase di riempimento dei serbatoi, scaricando un po’ d’acqua finché visivamente appare più limpida, ma è un’operazione che non può fare per le condutture condominiali e le piccole condutture cittadine.

Capita anche che nelle case l’acqua che esce dal rubinetto sia di colore biancastro e si chiarifica con il passare dei minuti. Perché?

L’acqua è di colore biancastro perché presenta microbolle d’aria generate dal riempimento delle condotte vuote. Acqua ed aria, quindi, si miscelano provocando questo fenomeno. Basta tenere l’acqua biancastra in un recipiente di vetro per qualche minuto per verificare che il fenomeno si esaurisce.

Il prelievo dell’acqua del Basento per analizzarla è stato fatto il 22 novembre quando i 29 comuni erano ancora serviti con l’acqua del Camastra. Com’è stato possibile analizzare l’acqua del Basento dopo il processo di potabilizzazione a Masseria Romaniello? Non c’era dentro l’impianto ancora acqua del Camastra?

L’acqua potabilizzata si può stoccare in serbatoi separati. Quando Acquedotto lucano ha cominciato a potabilizzare l’acqua del Basento, all’interno dell’impianto non c’era una goccia del Camastra e i 29 comuni venivano serviti da acqua della diga accumulata nei serbatoi. Nel frattempo Arpab ha potuto fare le analisi sul flusso idrico proveniente dal Basento e trattato dal potabilizzatore. Solo dopo l’esito delle analisi, quindi a partire da ieri sera, Acquedotto lucano ha cominciato a distribuire l’acqua proveniente dal Basento.

Perché è ancora necessario diversificare l’orario di erogazione comune per comune e perché capita che l’acqua arrivi nelle case in ritardo?

In questo periodo, e verosimilmente per altre 48 ore, si stanno effettuando manovre di ripristino del regolare regime di portata e pressione nelle condotte. Questo perché, nel periodo di scambio tra le acque del Camastra e le acque del Basento, i serbatoi principali sono stati chiusi in attesa del via libera da parte dell’ASP e le condotte e i serbatoi comunali si sono svuotati. Ripartendo da zero, nelle fasi di riempimento, si generano sacche d’aria in alcuni punti della rete che per essere rimosse necessitano di manovre idrauliche laboriose che impiegano tempo. Per questo, in alcuni paesi, l’acqua arriva tempestivamente ed in altri risulta ancora da ripristinare. Acquedotto Lucano comunica che questa problematica è in fase di risoluzione.

A Potenza un’autocisterna piena d’acqua potabile è entrata nel parcheggio della Regione Basilicata, in viale Verrastro, scatenando polemiche sui social. E’ al servizio del palazzo regionale?
No, è semplicemente entrata nel parcheggio per rifornire il punto di distribuzione di acqua potabile allestito dalla Protezione civile, a disposizione di tutti i cittadini e, in particolare, dei residenti di Poggio Tre Galli. E’ stato deciso di prevedere la distribuzione gratuita di acqua nel parcheggio della Regione perché vigilato e, di notte, chiuso da un cancello. Tutti gli altri punti di distribuzione allestiti in città si trovano in aree “protette” per evitare che ci siano manomissioni o danneggiamenti durante la notte: area dello Scambiologico di Santa Maria, in via Nazario Sauro (vicino al Municipio), parco Baden Powell, parco Tre Fontane (accanto alla sede del comitato di quartiere che garantisce il controllo), via Roma (nei pressi della palestra), Sant’Antonio La Macchia (vicino al Comune) e Bucaletto nei pressi della chiesa.

𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́, 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗰’𝗲̀ 𝗹’𝗲𝗺𝗲𝗿𝗴𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗱𝗿𝗶𝗰𝗮, 𝗶𝗻 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻𝗲 𝘇𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗹’𝗮𝗰𝗾𝘂𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗺𝗮𝗶 𝗮𝗻𝗱𝗮𝘁𝗮 𝘃𝗶𝗮, 𝗽𝘂𝗿 𝗿𝗲𝗴𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗺𝗶𝗻𝗼𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗿𝗲 𝘀𝗲𝗿𝗮𝗹i?

Dipende dal fatto che, quando si attuano le chiusure notturne, restano volumi di acqua nelle reti. Questa situazione favorisce gli utenti delle zone più basse rispetto alla posizione del serbatoio che sfruttano i volumi restanti nei tubi. La pressione diminuisce man mano che si consuma la quantità d’acqua residua nella condotta.