RIONERO IN VULTURE (PZ) – Cos’hanno in comune Nelson Mandela, leader sudafricano che si è battuto per l’abolizione dell’Apartheid e Pietro Mennea, corridore pugliese, soprannominato la freccia del sud? La passione per il progetto in cui credevano e la costanza con cui lo perseguirono.
All’insegnamento di questi due grandi uomini si ispira l’ambizioso progetto a cui ha dato vita Pino Aprile, noto giornalista e scrittore meridionalista, e, da qualche mese, anche portavoce nazionale del Movimento 24 agosto – equità territoriale.
“Il movimento 24 agosto – dichiara Aprile – è costituito da un gruppo di persone che prende atto del fatto che l’Italia, da un secolo e mezzo, fa finta di non vedere che esiste una questione meridionale. Finge, cioè, di non accorgersi che il Sud si sta drammaticamente spopolando, abbandonato dallo Stato, che non costruisce le ferrovie, le autostrade, le infrastrutture presenti nel resto del Paese, dove sono state realizzate anche con i soldi dei meridionali. Una Italia che non offre su tutto il territorio la medesima assistenza sanitaria e la eguale possibilità di istruirsi, con la stessa qualità. Quella meridionale, perciò, è una questione politica, frutto di una scelta ben precisa di questo Paese che, facendo finta di volerla risolvere, la lascia invece intatta. Dal momento che abbiamo capito ormai che non c’è speranza, dobbiamo fare qualcosa di nuovo e ci proviamo, chiedendo equità per tutto il territorio italiano”.
Il movimento prende
significativamente nome da una data, quella del
24 agosto, appunto, giorno in cui
centinaia di persone provenienti da tutto il
Paese, si sono incontrate proprio in
Basilicata, nel Parco storico della Grancia, per dare avvio a un Movimento nato
con lo scopo di eliminare l’iniquità italiana. L’appuntamento è stato deciso dopo
che il Parlamento aveva votato a favore dell’alta velocità Torino- Lione, in spregio ad evidenti paradossi strutturali, che
coinvolgono il Mezzogiorno. Uno per tutti, quello che vive la Basilicata: non
un treno, infatti, arriva a Matera, città dei meravigliosi Sassi, già capitale
della cultura ed unico capoluogo di provincia a detenere tale primato. “Nessun
deputato meridionale – continua Pino Aprile –
in quella circostanza ha fatto notare la cosa, così come nulla è stato
detto delle quattordici ore e mezza che
occorrono per percorrere trecento km in Sicilia, dopo ben sei cambi. O a
proposito del fatto che Bari e Napoli, le due più grandi città del sud non hanno un collegamento diretto”.
Per tutti questi motivi è nato il Movimento, che, come recita nel suo nome, si pone come obiettivo quello dell’equità nella distribuzione delle risorse, per una crescita finalmente equilibrata tra le due parti del Paese. “Nell’ambito di una politica nord-centrica, il meridione è relegato a ruolo di colonia interna e, come in ogni sistema coloniale, è sfruttato senza ritegno. Il tutto con la connivente disattenzione di una intera classe politica. Occorre pertanto un’azione forte, concreta che non è più procrastinabile”.
Il movimento, a cui hanno già aderito le sezioni createsi spontaneamente in Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Lombardia mentre altre sezioni stanno sorgendo in Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Marche, Toscana, viene presentato anche in Basilicata: l’appuntamento è per domani, 1° febbraio, a Rionero in Vulture (Pz), alle ore 16:00, presso l’ex mattatoio comunale. Presenti il fondatore Pino Aprile, il giornalista Lino Patruno, ex direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno, gli amministratori locali e gli aderenti alla sezione Lucana.
Ufficio stampa M 24 agosto ET | |