POTENZA – Svolta nel caso di Vito Vaccaro, il quarantunenne trovato morto per overdose nel suo appartamento di Potenza il 18 luglio scorso. A quasi un anno di distanza dal fatto, la
procura di Potenza ha disposto l’arresto di un italiano accusato di spaccio e morte, come conseguenza di altro reato, e di un nigeriano per aver procurato le sostanze stupefacenti.
A eseguire le ordinanze di custodia agli arresti domiciliari sono stati gli agenti della squadra mobile di Potenza. Le indagini furono avviate subito dopo la morte di Vaccaro,
avvenuta per “arresto cardio circolatorio da assunzione di stupefacenti tramite venopuntura”, dalla sezione Antidroga della Mobile e quelle su telecamere di sorveglianza e tabulati telefonici avevano fatto emergere dei contatti intrattenuti dalla vittima, subito prima del decesso, con uno dei due indagati: tra i due ci sarebbe stato un incontro per la cessione di eroina.
L’italiano avrebbe inoltre contattato il secondo indagato deputato al rifornimento dell’eroina. In occasione di un suo precedente arresto, avvenuto nel centro storico di Potenza, era stato trovato in possesso di venti involucri di eroina, pronti per essere immessi sulla piazza di spaccio cittadina.
Sulle cause della morte di Vaccaro, la consulenza tecnica disposta sulla salma del giovane, in particolare l’analisi dei campioni biologici, ha evidenziato “la
presenza dell’oppiaceo morfina ad azione narcotica principale metabolita dell’eroina e di codeina presente nell’eroina “da strada”. Dati compatibili con intossicazione acuta da oppiacei. Stesso riscontro anche dagli accertamenti tecnici effettuati dalla Scientifica sul contenuto della siringa rinvenuta vicina al corpo senza vita di Vaccaro. Gli arrestati si trovano ai domiciliari.