Ha destato molto scalpore la storia relativa all’elefantessa incinta, uccisa in India dopo aver mangiato un ananas pieno di petardi, riportata in Italia da molti siti ma in modo non corretto. In un articolo pubblicato oggi, 5 giugno, IndiaTimes scrive che l’elefantessa è morta a Malappuram, una città del Kerala. La redazione ha raccolto la testimonianza di un ufficiale forestale che ha raccontato quanto segue: abbiamo rintracciato l’animale il 23 maggio quando gli abitanti del luogo ci hanno comunicato che un elefante stava vagando nella zona privata della foresta. Quando uno dei membri del nostro staff è andato a vedere l’elefante, è stato rilevato che l’animale presentava una ferita sulla mascella inferiore. Più tardi, per almeno 24 ore, l’animale ha vagato per cercare dell’acqua e il 24 maggio ci hanno informato che l’animale era entrato nel fiume Velliyar.
Il 4 giugno India.com ha chiarito alcuni punti. Innanzitutto, l’elefantessa è morta a Palakkad e non a Malappuram, come fortemente sostenuto dall’attivista Maneka Gandhi in un tweet pubblicato il 3 giugno in cui compaiono condanne contro la popolazione di Malappuram, indicata come: “Malappuram è nota per l’intensa attività criminale specialmente nei confronti degli animali”.
International Business Times ha raccolto la testimonianza di Nirmal, un residente di Palakkad: “Vivo a Palakkad e qui, soprattutto nelle zone collinari, recinzioni elettriche e frutti carichi di esplosivo sono comuni per impedire ai suini di entrare nelle aree agricole”.
È opinione condivisa dai residenti che l’elefantessa, che al momento della sua morte si trovava in uno stato di forte inedia, non avesse mai arrecato danni ad abitazioni o persone.Le indagini per individuare gli artefici della trappola esplosiva ingerita dall’elefantessa morta in India sono ancora in corso: nessuno le ha consegnato quel cibo maledetto, l’animale cercava ristoro ed è stato vittima di un’esca.
Come riportato dal sito Bufale.net, la storia non è esattamente come è stata raccontata.
“L’elefante ucciso è sì morto a causa dei danni riportati dopo l’esplosione dei petardi che erano stati fissati nell’ananas ingerito, ma non si è trattato di un gesto intenzionale dell’uomo. Non c’è alcuna usanza in India che prevede il dar da mangiare agli elefanti, oltre al fatto che l’animale sia profondamente rispettato dalla popolazione locale. Vi ricordiamo, a tal proposito, che i fatti sono avvenuti nell’India meridionale. In sostanza, la fonte appena riportata ci dice che l’elefante incinta sia rimasto ucciso non per un atto di crudeltà della popolazione locale, ma per una pura fatalità. L’animale è morto dopo essersi imbattuto in una trappola concepita dai contadini del posto per evitare che cinghiali ed altre specie diano l’assalto alle coltivazioni, considerando quanto avvenuto in passato in questo periodo. Ripetiamo, le precisazioni non minimizzano la portata della storia, ma inquadrano meglio le responsabilità dell’uomo.”