POTENZA – Sono stati rinnovati i componenti del Comitato esecutivo della Enoteca Regionale Lucana. In un incontro con la stampa svoltosi questa mattina nella Sala Basento dell’Assessorato alle Politiche agricole, alimentari e forestali, sono stati resi noti i tre membri scelti tra quelli indicati dal socio Regione Basilicata, sui cinque previsti dallo Statuto dell’Enoteca stessa. Si tratta di Carolin Martino, Gerardo Giuratrabocchetti e Paride Leone, che ne è il Presidente, che si vanno ad aggiungere a Paolo Montrone e Francesco Perillo.
“Si è trattato di un atto indifferibile e urgente, ha spiegato l’assessore al ramo Alessandro Galella, indispensabile per ridare slancio all’Enoteca Ragionale Lucana da troppo tempo ferma. Siamo convinti che il mondo del vino abbia bisogno di promozione e l’Enoteca, che ne è il pilastro, possa contribuire a rimettere in cammino questa importante realtà produttiva. È necessario al contempo ridare unità al settore vitivinicolo, affinché i produttori si riuniscano per rilanciare il prodotto a livello nazionale e internazionale. Veniamo fuori da un anno difficile, caratterizzato dai danni causati dalla peronospora, ma la buona notizia è che saranno finanziate le graduatorie esistenti con economie prese da altri bandi per gli impianti di viti danneggiati”.
“Rendere maggiormente aderente l’Enoteca ai compiti che le sono stati attribuiti dalla legge regionale n.13 del 1° luglio 2008”. È quanto ha dichiarato il neopresidente eletto, Paride Leone, secondo cui la sostituzione degli organi di vertice serve a dare nuova linfa e nuovo impulso all’Enoteca stessa. “Partiamo con una visione nuova, ha proseguito Leone, vogliamo rinvigorire la sede attualmente situata nel castello Pirro del Balzo a Venosa che va resa fruibile garantendo aperture quotidiane, incrementando le attività, allestendo degustazioni non solo dei vini, ma anche delle tante eccellenze gastronomiche lucane. Tra i propositi del nuovo direttivo vi è anche l’apertura di sedi in altre città della Basilicata e anche fuori regione. Ma è prioritario riorganizzare la base associativa per favorirne la partecipazione e dare corso alla futura programmazione”.